"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

sabato 30 ottobre 2010

La Spada Nella Roccia


La Cappella di Montesiepi, si trova sull'omonima collina, vicina all'Abbazia di San Galgano.
Fu costruita per volere del Vescovo di Volterra nel 1186 per ospitare la Spada che Galgano Guidotti, per volere di Dio, aveva piantato nella roccia sul culmine della collina. 

La Cappella a pianta rotonda, è caratterizzata da un soffitto semisferico a striche concentriche dai colori alternati chiaro scuro. 

Nella prima metà del 1300, la Cappella rotonda di Monte Siepi fu ampliata da un lato, aggiungendo una piccola Cappella che ospita affreschi del Lorenzetti, rappresentanti la vita di San Galgano.

La spada nella roccia si trova al centro della Rotonda, luogo che in base alla leggenda ospitava Galgano Guidotti, cavaliere medioevale, originario di Chiusdino, che dopo aver rinunciato alle battaglie, si era ritirato in preghiera presso Monte Siepi, vivendo da eremita e usando la sua spada non piu' come strumento di morte ma come strumento di preghiera.




Recenti studi sembrano confermare che la spada sia effettivamente inserita profondamente nella roccia, e le caratteristiche della lega metallica di cui è forgiata, la daterebbero effettivamente intormo al periodo in cui è vissuto San Galgano.

La Cappella di Monte Siepi, unitamnete all'Abbazia di San Galgano, sono ad oggi il piu' importante centro storico religioso della Toscana.

giovedì 28 ottobre 2010

Abbazia di San Galgano


L'Abbazia di San Galgano si trova a Chiusdino in Toscana, Provincia di Siena, a due chilometri dal paese di Palazzetto.

Costruita vicino al corso del fiume Merse in una pianura lontana da centri abitati, fu ultimata in circa mezzo secolo, nel 1262 e consacrata nel 1288, anche se alcuni lavori si protrassero fino ai primi anni del 1300.

L'Abbazia è costruita a forma di croce a tre navate e insieme alla Cappella di Montesiepi, che custodisce la spada di San Galgano, costituisce il piu' importante centro religioso della Toscana.

L'Abbazia Cistercense di San Galgano a metà strada tra Siena e la Maremma, costituì per lungo tempo un importante centro sociale ed economico per i domini di Siena, fino alla metà del 1300 quando, a causa della peste i Monaci furono costretti ad un graduale abbandono della zona per trasferirsi a Siena.

Il lungo periodo di declino che seguì la peste, portò al totale abbandono della struttura. 
Nella prima metà del 1500 l'Abbazia fu privata della copertura del terro, fatta di piombo, destinata ad altri utilizzi. 

Ciò che ne rimane oggi, si deve ad alcuni tentativi di restauro intrapresi nel corso del 1800 e in gran parte agli al restauro attuato negli anni tra il 1924 e 1926. 

mercoledì 27 ottobre 2010

Monastero di Decani


Monastero di Visoki Decani.

Situato nella Metohija, zona est dell'odierno Kosovo.
Il monastero costruito nella prima metà del 1300, è considerato uno dei monumenti piu' importanti della Chiesa Ortodossa serba. 
Dal punto di vista artistico contiene un gran numero di affreschi raffiguranti temi del Nuovo Testamento e icone del XIV secolo.
Dal 2004 è patrimonio dell'UNESCO e per adesso vigilato da Militari Italiani nell'ambito della Missione di Pace Kfor in Kosovo.

Inverno che arriva - Pristina


Oggi 27 Ottobre 2010 a Pristina e' caduta la prima neve della stagione. Ha nevicato tutta la mattina, fa un freddo da morire e la temperatura e' vicino a zero.

martedì 26 ottobre 2010

Polpo Paul


Il 25 Ottobre 2010 è morto il polpo Paul, l'unico che di calcio ci capiva qualche cosa.
Il polpo Paul, non ha sbagliato un pronostico in tutto il modiale, sminuendo alcuni dei nostri giornalisti sportivi che meditano di dedicarsi ad altre materie....

Infatti... in attesa che si giocasse la partita Italia-Serbia di Genova, Mazzocchi, giornalista sportivo, anzichè occuparsi di calcio, si è occupato di:

- politica..... mettendo in mezzo l'indipendenza del Kosovo,
- interpretazione dei segni.... parlando del simbolo delle tre dita, associato a tre goal,
- grammatica..... con le tre C che poi sono 4.. ma S e non C,
- storia.... evocando la figura di Ivan "il Terribile".

Non una parola relatica al...... calcio, che evidentemente è (era) materia più consona al Polpo Paul.

R.I.P.

Somalia


In Somalia c'è una guerra in corso tra un gruppo di terroristi legati ad Al Qaida che si fanno chiamare Al Shabab, e le truppe UN dell'Africa Union che appoggiano l'unico governo riconosciuto internazionalmente, sul quale evito di esprimere opinioni.
Non si tratta di scontri sporadici nè di una battaglia singola, si parla di scontri quotidiani.
Per questo anche se non è dichiarata, si tratta di fatto di una guerra lanciata dai terroristi islamici nei confronti delle truppe internazionali UN.
Le spese di questo guerreggiare vengono pagate dalla popolazione civile che già conta svariate vittime e che è costretta a lasciare le proprie case alla volta di campi di accoglienza approssimativi.
La guerra in Somalia, va avanti da anni ad un ritrmo di circa una decina di morti ammazzati al giorno, tra terroristi, peacekeepers UN e soprattutto civili.

Stranamente in tv non se ne parla. Non se ne parla in Italia ma altrettanto stranamente se ne parla poco anche sulle altre tv e giornali europei o americani.
Probabilmente non interessa all'opinione pubblica, piu' attenta all'Afghanistan e all'Iraq, ma il dovere di cronaca ci dovrebbe far sapere che c'è una guerra altrettanto combattuta e sanguinosa, anche in Somalia.
La Somalia non ci interessa, è meglio non sapere che c'è un sacco di gente che muore tutti i giorni. Se non lo sappiamo non pesa sulla coscienza di nessuno.

Purtroppo se ne sentirà parlare e anche presto. Se non per un fatto di coscienza, se ne parlerà quando i terroristi islamici si saranno attestati sul Corno d'Africa dove potranno organizarsi tranquillamente prima di venire a casa nostra a farsi esplodere.

Magari mi sbaglio......

Seconda Guerra Mondiale


Nonno Egisto. Foto
Seconda Guerra Mondiale
Sicilia

lunedì 25 ottobre 2010

The Guardian II


The Guardians.
di Driton Hajredini.
Kosovo 2007
Olio su Tela 80 X 100 cm

L'ho visto per la prima volta nel 2008 esposto al ristorante "Renaissance" di Pristina (Kosovo).
Quando quest'anno ho conosciuto Driton, mi ha detto di aver esposto quest'opera in una Galleria d'Arte in Germania per un po' di tempo e di averla quasi venduta.
Quando l'affare in Germania è sfumato gli ho chiesto di riportare il quadro in Kosovo per darlo a me.
Il "Guadians" rappresenta tutto Kosovo nella sua vera natura, o almeno come questa natura appare a me che ci vivo da straniero, da quasi 7 anni.
Il cielo che si vede da Pristina guardando verso Nord Ovest, è di un colore grigiastro, anche nelle piu' belle giornate d'estate. La foschia e la polvere che si sprigionano dalle ciminiere della centrale elettrica di Obliq rendono il paesaggio di quel colore triste e incerto. Ancora di piu' durante i lunghi inverni quando il grigio della foschia si mescola al grigio delle nuvole cariche di neve. 
Il colore della terra in Kosovo non è il marrone dei campi coltivati, nè il verde intenso dell'erba , le colline e le pianure si conforndono nella foschia mostrando i colori e le sfumature che Driton dipinge.
Uun verde e marrone che si mescolano in una terra di sterpaglie, mai propriamente curata e messa a frutto, ma solo calpestata da passi pesanti.  

La valigia di altri tempi, ma ancora usata, anch'essa di un triste colore fuori moda, lasciata a terra per la stanchezza di chi l'ha portata a lungo e che la continuerà a portare.
La chiusura rotta per il troppo uso, per i troppi viaggi scomodi e faticosi.
Il Kosovo da sempre ospita popoli diversi tra loro ma che che qui si sentono a casa, che qui in Kosovo hanno le loro radici. Radici che vengono sradicate dalle guerre che questa terra dai colori incerti attrae. 
Con la loro valigia, sempre la stessa perchè non c'è tempo nè soldi per comprarne una nuova, chi puo' se ne va a malincuore, come se ne erano andati i padri e le generazioni precedenti.
In Kosovo la povera gente, viene e va, senza sapere perchè si fa la guerra, molto spesso senza nemmeno averla voluta.
Chi è andato tornerà a cacciare chi c'è e chi se ne va oggi tornerà per cacciare chi oggi è tornato. 
Chi si incammina con quella valigia ripete un rito tramandatogli dai padri, e ai padri dai loro padri.
Quanto ancora questa valigia ormai logora e fuori moda, dagli angoli robusti, ma che inizia a sentire i segni del tempo, dovrà ripercorrere le stesse strade che poretano lontano dalla propria casa?
Per quanto ancora chi chiude tutta la sua vita dentro quella stessa valigia, sarà in grado di portarla lontano?

Solo i neri corvi che qui vivono e hanno sempre vissuto, sembrano osservare incuranti le guerre e gli esuli che vanno e che ritornano
I corvi sembrano essere gli unici esseri non vincolati ad una logica di padroni e schiavi, incuranti di chi la guerra la fa e di chi la guerra la subisce.
Loro i guardiani e veri padroni di questo Kosovo, rimangono indifferenti ad osservare gli uomini che vanno e che vengono con le loro vite chiuse in una valigia logora.

Driton è una ragazzo simpatico che non firma i suoi quadri, come lui stesso mi ha detto, il soggetto che dipinge è così unico, e io aggiungo, così attinente alla realtà del Kosovo, che non serve una firma per attribuirne la paternità.