Kosovo: disordini di massa sotto lo slogan “No alle trattative con la Serbia!” : La Voce della Russia
Fonte: www.italian.ruvr.ru
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http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/stati/serbia/2012/10/18/Kosovo-Pristina-normalizzare-rapporti-la-Serbia_7654704.html
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Ecco due modi di raccontare la stessa notizia:
entrambi gli articoli riguardano lo stesso fatto, ovvero la recente decisione del governo di etnia albanese di Pristina di normalizzare i rapporti con la Serbia.
Il modo di raccontare il fatto è però completamente diverso.
La "Voce della Russia" descrive le manifestazioni di piazza e le violenze di strada causate dalla decisione presa dal governo. Tale versione ci mostra quale sia il modo di pensare e di agire tutt'altro che amichevole, di una parte della popolazione kosovara riguardo ai rapporti con la confinante Serbia.
L'ANSA descrive l'importanza di tale decisione governativa, tralasciando quasi completamente i risvolti di odio etnico che scaturiscono dagli avvenimenti di piazza.
Quali altre differenze ci sono?
L'ANSA è la principale fonte di informazioni mediatiche in Italia, citata anche dai giornali e dai telegiornali.
La "Voce della Russia" è una fonte aperta che non verrà mai citata in Italia e che va eventualmente cercata su internet.
Che cosa cambia per chi legge?
Cambia dal momento che il lettore medio italiano sarà convinto che il Kosovo è oramai un paese democratico che si sta impegnando fortemente per riavvicinarsi alla Serbia. Inoltre sarà convinto che il popolo del Kosovo è felice e contento di tutto questo. Tutto ciò pone il Kosovo sotto una luce di pace e democraticità tale da far credere, che l'intervento NATO e ONU di oltre 13 anni fa, sia stata la decisione giusta.
Il lettore medio italiano sarà contemporaneamente all'oscuro di ogni altro fatto accaduto in Kosovo in concomitanza della decisione presa dal governo per normalizzare i rapporti con la Serbia.
In definitiva quella che viene propinata al lettore italiano non può essere definita informazione.
Al contrario può essere definita "informazione parziale", se gli altri aspetti della notizia sfuggono anche all'agenzia stampa;
può essere definita "informazione pilotata", se mira a dire ciò che la gente vorrebbe sentirsi dire;
ma può essere anche "disinformazione", se l'omissione di dettagli importanti tende ad indirizzare l'opinione pubblica verso una interpretazione di comodo della realtà.
Non voglio dire che una delle fonti informative sia più attendibile dell'altra, voglio solo affermare il concetto che quando ci sono versioni dei fatti contrastanti o profondamente diverse tra loro, come in questo caso, andrebbero entrambe presentate al lettore in modo che si possa fare un'idea pià completa dei fatti.