"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

mercoledì 24 ottobre 2012

Kosovo: disordini di massa sotto lo slogan “No alle trattative con la Serbia!” : La Voce della Russia


Ecco due modi di raccontare la stessa notizia:
entrambi gli articoli riguardano lo stesso fatto, ovvero la recente decisione del governo di etnia albanese di Pristina di normalizzare i rapporti con la Serbia.

Il modo di raccontare il fatto è però completamente diverso.
La "Voce della Russia" descrive le manifestazioni di piazza e le violenze di strada causate dalla decisione presa dal governo. Tale versione ci mostra quale sia il modo di pensare e di agire tutt'altro che amichevole, di una parte della popolazione kosovara riguardo ai rapporti con la confinante Serbia.

L'ANSA descrive l'importanza di tale decisione governativa, tralasciando quasi completamente i risvolti di odio etnico che scaturiscono dagli avvenimenti di piazza.

Quali altre differenze ci sono?
L'ANSA è la principale fonte di informazioni mediatiche in Italia, citata anche dai giornali e dai telegiornali.

La "Voce della Russia" è una fonte aperta che non verrà mai citata in Italia e che va eventualmente cercata su internet.

Che cosa cambia per chi legge?
Cambia dal momento che il lettore medio italiano sarà convinto che il Kosovo è oramai un paese democratico che si sta impegnando fortemente per riavvicinarsi alla Serbia. Inoltre sarà convinto che il popolo del Kosovo è felice e contento di tutto questo. Tutto ciò pone il Kosovo sotto una luce di pace e democraticità tale da far credere, che l'intervento NATO e ONU di oltre 13 anni fa, sia stata la decisione giusta.

Il lettore medio italiano sarà contemporaneamente all'oscuro di ogni altro fatto accaduto in Kosovo in concomitanza della decisione presa dal governo per normalizzare i rapporti con la Serbia.
In definitiva quella che viene propinata al lettore italiano non può essere definita informazione.
Al contrario può essere definita "informazione parziale", se gli altri aspetti della notizia sfuggono anche all'agenzia stampa;
può essere definita "informazione pilotata", se mira a dire ciò che la gente vorrebbe sentirsi dire;

ma può essere anche "disinformazione", se l'omissione di dettagli importanti tende ad indirizzare l'opinione pubblica verso una interpretazione di comodo della realtà.

Non voglio dire che una delle fonti informative sia più attendibile dell'altra, voglio solo affermare il concetto che quando ci sono versioni dei fatti contrastanti o profondamente diverse tra loro, come in questo caso, andrebbero entrambe presentate al lettore in modo che si possa fare un'idea pià completa dei fatti.

lunedì 22 ottobre 2012

Emergenza Somalia, un milione di sfollati

Emergenza Somalia, un milione di sfollati

MOGADISCIO – In Somalia oltre un milione di persone ha dovuto abbandonare la propria casa e vive nei campi di sfollati nel centro-sud del Paese. Il numero, fornito dall’agenzia per i rifugiati dell’Onu (Unchr), si aggiunge a quello delle organizzazioni non governative – come Oxfam - che da mesi lanciano l’allarme. Complice la minaccia della milizia estremista Al-Shabaab, l’assenza di piogge e la penuria di alimenti che dura da mesi, la popolazione somala è messa a dura prova in una delle peggiori crisi umanitarie nel mondo. 

I NUMERI DELL’ONU. I rifugiati somali all’estero sono un milione e 30mila. Sono sparsi soprattutto tra Kenya, Yemen, Egitto, Etiopia, Eritrea, Gibuti, Tanzania e Uganda. Secondo l’Unchr, invece sono un milione e 360mila quelli interni. Già il Kenya, alcuni giorni fa ha chiesto alle Nazioni Unite una mobilitazione delle sue Agenzie per trasferire parte dei 650mila rifugiati somali che vivono nel campo di Daadab, dove la situazione è ormai diventata insostenibile, nelle aree del Paese del Corno d'Africa di recente liberate dagli Shabab. 

I RIFUGIATI DA MOGADISCIO. La maggior parte dei rifugiati somali è di Mogadiscio e ha abbandonato la capitale tra il 2007 e il 2008, quando infuriava la lotta armata tra governo e miliziani Shabab. "Oltre 120mila - scrive l’Unhcr – vivono in abitazioni di fortuna lungo la strada che collega la capitale ad Afgooye", località distante pochi chilometri. 

LA CRISI UMANITARIA. Circa un terzo della popolazione somala necessita di aiuti e un terzo dei bambini della regione centro-meridionale soffre di malnutrizione. Secondo l’Unhcr, sono circa 3,7 milioni i somali che hanno bisogno urgente di assistenza umanitaria a causa della siccità e dei problemi di sicurezza. 
16 Novembre 2012

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Governo un corno!

Dopo tanti proclami sulla riuscita della transizione dal governo provvisorio ad un governo eletto (anche se non si sa eletto da chi), ecco le ultime notizie:

Al-Shabaab ancora all'attacco e ancora civili costretti a fuggire dalle battaglie, dalla fame e dalle malattie. 
Come se servisse un'ulteriore conferma, la Somalia rappresenta l'ennesimo "successo" delle Nazioni Unite e la riprova che i nostri soldi sono "spesi bene"...
Anni di supporto militare e anni di risorse buttate per ritrovarsi punto e a capo:
un nuovo governo che non governa il territorio, migliaia di civili in fuga, morti di fame e di guerra, terroristi islamici che imperversano... e non dimentichiamo i pirati...
Ottimo...! Veramente un ottimo operato...!

mercoledì 3 ottobre 2012

GRANDE SUCCESSO PER IL “SAN GALGANO RUN 2012”


GRANDE SUCCESSO PER IL “SAN GALGANO RUN 2012”


"Un vero successo la prima edizione della “SAN GALGANO RUN”, un bel mix tra una mezza maratona e un vero trail. Alla partenza oltre 200 atleti/e provenienti da molte regioni italiane ma anche dall’estero: Germania, Gran Bretagna, Hong Kong Venezuela e Colombia. Il tutto nella magia della Val di Merse.
Buona la prima!"
..(segue).... 

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Finalmente un evento sportivo interessante per la zona. 
Speriamo che sulla scia del successo di quest'anno l'iniziativa si ripeta negli anni futuri, dal momento che gli elementi per una manifestazione di successo ci sono tutti, dai percorsi più o meno impegnativi, alle bellezze naturali, ai monumenti di inestimabile bellezza.