NIENTE COME TORNARE IN UN LUOGO RIMASTO IMMUTATO
CI FA SCOPRIRE QUANTO SIAMO CAMBIATI
Nelson Mandela
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Quasi due anni sono trascorsi
dall'ultima volta che sono stato qui.
Molti ricordi di stanchezza, di
disperazione e rabbia, di duro lavoro, spesso al limite delle possibilità umanamente
concesse.
Pochi ma intensi ricordi di
momenti belli, resi ancora più stupendi dal trasporto di emozioni liberatorie
che davano nuova forza per ricominciare il giorno successivo e con rinato
vigore.
Un solo modo di agire, un solo
modo per ottenere risultati... lavorare senza sosta, senza riprendere fiato,
avanti... sempre dritto.
Dedizione all'unica causa che sembrava avere un senso: salvare
il mondo… ciecamente, guardando diritto di fronte e senza chiedere niente in cambio.
L'ideale di poter salvare il
mondo inseguito col cuore ma anche e soprattutto con stomaco, rabbia e nervi a
fior di pelle, utopia che ogni giorno sembrava potersi realizzare proprio
grazie ai risultati del duro e perseverante lavoro.
Una lucida corsa verso una meta
impossibile, ben chiara davanti agli occhi ma sempre un passo troppo lontana.
Due anni dopo mi trovo a
ripartire ancora una volta.
Stesso ambiente, stesso panorama,
pochi cambiamenti per lo più inutili e insignificanti, stessa gente, stesse abitudini e stessa
mentalità chiusa, radicata in ricordi recenti ma già troppo distorti, racconti
di martiri troppo presto trasformati in miti.
Uomini innalzati al rango di divinità,
fautori di una libertà fittizia, confinata ad un mondo piccolo che rifiuta di
vedere oltre.
Tornando nello stesso posto mi accorgo di un solo cambiamento, quello avvenuto in me stesso. Una diversa consapevolezza e una diversa percezione della realtà.
Non è più il momento, non è più il caso di agire confidando sull'istinto, la forza e la rabbia.
E’ giunto il momento di guardarsi
intorno, di agire efficacemente ma senza impeto, di stabilire un limite al
coinvolgimento personale ed emozionale che costituiva la linfa vitale dell'andare avanti.
Dopo quasi due anni l’unico
cambiamento che noto chiaramente è quello avvenuto dentro di me.
Una diversa percezione dell’efficacia
del mio lavoro, dei risultati che può dare razionalmente, con più testa, meno
stomaco e con lo stesso cuore.
Consapevole che per quanto veloce
riesca a correre, ci sono obbiettivi più veloci di me.
Non significa che non li
debba inseguire, in fondo è l’unica cosa che possa fare… ma con la consapevolezza che un giorno riuscirò
a raggiungerli se… e solo se sarà la cosa giusta da fare...
Se Dio lo vorrà...
Max
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