Io non riesco a spiegarmi come mai in Italia, quando qualcuno viene beccato a riscuotere tangenti, a fare la cresta su appalti e fondi pubblici, o a rubare soldi a qualsiasi titolo, dopo un po' di tempo gli diamo ancora una volta incarichi come tesoriere, revisore dei conti, cassiere.
Siamo veramente un popolo strano.
La maggior parte dei cittadini medi, sono ciechi davanti alla realtà dei ladrocini ai loro danni. La maggior parte degli amministratori a qualsiasi livello e soprattutto quelli di denaro pubblico, un branco di ladri maledetti e senza scrupoli.
Tangenti sull'EXPO del 2015, tangenti sul MOSE di Venezia, tangenti sul terremoto di L'Aquila, tangenti su ogni appalto pubblico, tangenti e ancora tangenti.
In Italia chiunque si trova a gestire un appalto pubblico, non riesce a resistere alla tentazione di mettere in tasca qualche cosa. Spesso anche più di qualche cosa...
E' veramente una vergogna; come è una vergogna il fatto che di tutti i soldi rubati, non si riesca a recuperare un centesimo, neanche dopo avere arrestato i responsabili.
Dove finiscono questi soldi? E poi perché le pene sono così lievi per chi ruba soldi pubblici?
Se rubano tutti o quasi, significa che rapportando il rischio e la potenziale pena da scontare, al guadagno derivante dal rubare, evidentemente vale la pena rubare e rubare il più possibile.
Il calcolo è semplice:
un lavoratore pagato 1000 Euro netti al mese (e in questo momento non sono pochi),
in un anno guadagna 12.000 Euro. In 35 anni di lavoro, se riuscirà ad andare in pensione, avrà guadagnato 420.000 Euro.
Incassare una tangente o rubare una somma equivalente, significa guadagnare in un giorno, la stessa cifra che si guadagna in una vita di lavoro.
Per molti potrebbe anche valere la pena scontare un paio di anni di detenzione domiciliare dopo aver intascato una tangente, anziché lavorare una vita intera per avere gli stessi soldi.
Facendo lo stesso paragone per imprenditori o amministratori di denaro pubblico, aumentano le cifre, ma la teoria rimane la stessa (e anche la pena da scontare).
Mussolini nel 1935 aveva definito l'Italia un paese di Santi, poeti e navigatori.
Adesso nel 2014, ci siamo trasformati in un paese di milioni di disoccupati e un bel po' di ladri milionari.
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