Vi è mai capitato di
andare al supermercato e non avere la minima idea su dove trovare un prodotto?
E' capitato a me.
Nonostante segnali, pannelli, frecce e
suddivisione in categorie di prodotti,non sapevo proprio dove trovare la
cannella in stecche.
Non solo non mi riusciva di farla rientrare in nessuna delle
macrocategorie indicate a grandi lettere sui pannelli all'inizio delle corsie,
ma non avevo la minima idea di come potesse apparire.
Come è fatta una stecca di cannella lo so anche io, quello
che sul momento rimaneva un mistero era capire come appare una stecca di cannella
confezionata e soprattutto quanto è grande una confezione di cannella.
Non c'era dubbio sul fatto che un confezione di cannella debba
essere piccola e questo la rende ancora più nascosta nei meandri del
supermercato.
Sarà in una confezione di carta rettangolare o quadrata?
Sarà forse una busta di nylon trasparente con o senza etichetta? Forse la
mettono in un contenitore di metallo rotondo? O magari di vetro?Magari avessi
visto una pubblicità della cannella in stecche alla televisione! Mi avrebbe
senz'altro facilitato il compito di individuarla nella moriade di cosecheci sono dentro un supermercato.
Questo aspetto del confezionamento è rimasto un mistero per
almeno un quarto d'ora in cui, trascinando un carrello di plastica arancione
con le ruote, mi aggiravo smarrito nelle corsie del supermercato.
Per qualche ragione nella mia testa, la piccola cannella in
stecche poteva essere ovunque fino a quando, cercandola tra i prodotti del
bagno dove mi ero ritrovato vagando smarrito, mi sono detto che forse era
meglio domandare a qualcuno.
Domandare si, ma domandare cosa? -Mi scusi, dov'é la
cannella?- Non ero convinto.
Prima di intraprendere questa iniziativa mi sono auto posto
la domanda per vedere che effetto potesse fare a chi la riceve.
Mi sono detto dunque: - dov'è la cannella?-
Non suonava bene.
Infatti la risposta che ho dato a me stesso è stata: -Ma
come ti viene in mente alle sei di sera di chiedermi dove si trova una cosa
piccola come la cannella, in un supermercato di trecento metri quadri con due
milioni di prodotti? - Aggiungendo: - Hai forse perso la testa? -
Nel rispondere a me stesso ho rischiato di insultarmi, tanto
mi pareva la domanda priva di senso; ritenendo l'insulto per tale domanda, una
eventualità lecita anche da parte del commesso.
Continuavo a ripetermi: - tra tutte queste scatole,
scatoline, pacchetti, bottiglie e vasetti, come posso pretendere che
qualcuno si ricordi dove hanno messo la cannella in stecche?- Non so neanche
come possa apparire all'occhio del consumatore una confezione di cannella in
stecche.
Ho continuato a vagare per qualche minuto passando davanti a
banchi di surgelati, carne fresca e bottiglie di ogni tipo, con la certezza che
neanche li avrei trovato la tanto sospirata cannella in stecche, confidando
sempre meno nella logica e sempre più in un colpo di fortuna.
Ho quindi optato per alcune modifiche alla mia domanda: -dove
si trova la cannella-, aggiungendo un tocco di gentilezza e dandogli un
carattere di eventualità.
Mi sono quindi posto nuovamente la domanda: -Mi scusi, mi
può gentilmente dire dove si trova la cannella, se c'è?-
Ascoltata la mia nuova domanda ho pensato subito che mi
sarei dato la stessa risposta di prima, aggiungendo anche una nota di colore,
come un "c...o", messo tra una parola e l'altra.
La mia risposta avrebbe suonato probabilmente così: -ma che
c...o di domande mi fai alle sei di sera. Che c...o vuoi che ne sappia dove si
trova un prodotto microscopico come la c...o di cannella, tra due c...o di
milioni di prodotti!-
Intanto il tempo passava....
Alla fine mosso dalla disperazione per non riuscire da solo
a risolvere il mistero della cannella, ho deciso di porrela mia domanda, nella speranza di
trovare un interlocutore meno scontroso di quanto sarei stato io stesso.
Ho scartato la prima commessa che ho incontrato nel mio
vagare perché, occupandosi di utensili da cucina, prodotti certamente non
affini alla cannella, non mi è sembrata addetta a darmi una risposta esaustiva,
bensì molto adatta ad una risposta con un numero imprecisato di c...o.
Ho proseguito fino a quando ho incontrato, nel reparto
panettoni e pandori in offerta post natalizia, un giovanotto tutto preso dal
posizionare le confezioni una sull'altra in un gran parallelepipedo.
A questo punto mi sono avvicinato con tono mascheratamente deciso e ho
posto la mia domanda: -Mi scusi, mi saprebbe dire dove posso trovare la
cannella?-
Ho omesso la nota di eventualità nella mia domanda perché
nel frattempo, ho pensato che potesse essere offensivo ipotizzare che in due
milioni di prodotti non ci sia neanche una stecca di cannella.
Mi sono poi preparato con il fiato sospeso a ricevere la
stessa risposta che per ben due volte mi ero già dato da solo, lecitamente infiocchettata
anche con qualche "c...o" qua e la.
Mi si sono spalancati gli occhi quando con mia sorpresa, la
risposta del ragazzo è stata: -fila tre, nell'espositore in fondo a sinistra-.
Ancora incredulo, ho ripetuto a mia volta: -fila tre, in
fondo a sinistra- e il ragazzo: -si-.
Probabilmente con la faccia del colore della cannella per la
vergogna, ho detto: -grazie mille e buona serata-, pensando tra me e me:
-adesso so dove andare e non ha detto c...o neanche una volta!-.
Senza aspettare ulteriore risposta ai miei ringraziamenti, mi
sono incamminato spedito verso la fila tre, in fondo a sinistra, fino
all'espositore di spezie varie in grani, in polvere, in stecche, tutte
confezionate in simpatici contenitori di vetro con il tappo colorato.
Che liberazione,! Che gioia! E soprattutto che commesso
bravo ed educato. In un supermercato di trecento metri quadrati, tra due
milioni di prodotti, è stato in grado di indicarmi dove trovarne uno piccolo,
tra i più piccoli, velocemente e con precisione millimetrica.
Un miracolo, quel commesso di cui non so il nome ma che
ringrazio, meriterebbe una promozione o due ali da angelo!
Max
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