"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

lunedì 18 dicembre 2017

Seppellire il Re... dove si deve seppellire il Re

Dopo 70 anni dalla morte avvenuta nel 1947, la salma di Vittorio Emanuele III, già Re d'Italia, è rientrata in Italia tra le polemiche di partigiani, Comunità Ebraica e qualche ignorante.
Vittorio Emanuele III era un militare e come tutti i militari deceduti fuori dall'Italia, è giusto che torni in Patria con un volo di Stato. Questo basta per porre fine alla polemica sterile di ebrei e partigiani comunisti, questo deve bastare, perché in Italia questo è previsto indipendentemente dal fatto che piaccia o no e indipendentemente da quale parte e quale colore governi il Paese.

I polemici più attivi sostengono che far rientrare in Patria la salma del Re, sia offensivo per la memoria. Vogliamo veramente parlarne di questa memoria?
Per oltre 70 anni l'Italia ha vissuto nell'onta della vergogna per quanto successo durante la Seconda Guerra Mondiale. Ha pagato e paga le colpe di italiani di altre generazioni così a lungo che a forza di chiedere scusa si rischia che qualcuno, non si senta più così responsabile o colpevole. 

E poi tante polemiche su Vittorio Emanuele III che ha appoggiato Mussolini? Sfido chiunque in quel momento storico ad opporsi a Mussolini! In Italia e anche all'estero!

Anche tanti di quegli ipocriti che oggi si dichiarano fortemente antifascisti, durante il ventennio hanno sicuramente gridato "viva il duce" quando la situazione lo richiedeva, altrimenti non sarebbero qui a lamentarsi. Soprattutto i partigiani dell'ultimo secondo che non hanno sparato un colpo e hanno cambiato fazione in base alla convenienza del momento.

E poi, polemiche a parte, la nostra tradizione cattolica ci suggerisce compassione in morte anche per chi in vita non è stato proprio un santo. In fin dei conti seppelliamo tutti: terroristi rossi, neri, stupratori, ladri (anche quelli istituzionalizzati) e criminali di ogni genere. L'unico a cui è stata negata una sepoltura decente è Erik Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine, ma questa è un'altra storia.

Le "solite vittime", tra ebrei moderni e partigiani di estrema sinistra, avrebbero preferito che la salma di Vittorio Emanuele III rimanesse all'estero. Al contrario spero che, sulla base delle tradizioni e delle consuetudini, del diritto vigente in Italia, che fortunatamente ci fa vivere in un paese libero, democratico e pacifico (a parte qualche eccesso anarchico o di estrema sinistra), Vittorio Emanuele III, a 70 anni dalla sua morte, sia tumulato al Pantheon accanto agli altri sovrani di casa Savoia, come prevede la tradizione e senza che ciò cancelli la memoria dell'ultimo secolo. 

Senza che ci siano ripensamenti verso le vittime dell'olocausto e verso il percorso democratico intrapreso dall'Italia sin dalla fine dell'ultima guerra.

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