"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

domenica 10 marzo 2013

Ma la televisione... Informazione? Cronaca?

Questa sera è andato in onda sul telegiornale della RAI un servizio di un rampante giornalista che ultimamente gira tutto il mondo. Il sevizio riguardava il Venezuela ed era stato annunciato come un sevizio sugli scenari futuri di quel paese riguardo ai rapporti internazionali, soprattutto con gli Stati Uniti, a seguito della morte del Presidente Hugo Chavez.

Bene, questa era la premessa.
Il servizio invece si è soffermato sui problemi del paese, che il giornalista ha visto bene di attribuire al governo Chavez.
Ha fatto vedere zone in cui la gente vive in baracche e ha anche intervistato una persona su una sedia a rotelle che non percepisce aiuti dal governo.

Ha inoltre commentato dicendo che il Venezuela è un paese ricco di risorse come il petrolio, nonostante ciò ci sono persone che vivono in baracche a causa di un sistema politico e sociale corrotto.

Lo stesso servizio poteva farlo benissimo in Italia, in alcune zone della Campania, della Calabria, ma anche in qualche sobborgo di Roma o Milano.

Ha evidentemente dimenticato di fare il paragone che tutti gli ascoltatori potevano capire, ovvero che anche in Italia abbiamo ricchezze incredibili dovute al territorio e una posizione strategica nel mediterraneo che ci renderebbe ricchi sfondati. Nonostante tutto abbiamo migliaia di disoccupati, un reddito procapite che ultimamente non fa arrivare le famiglie a fine mese e un turismo che al sud non decolla.

Tutto questo nonostante l'Italia sia un paese così detto "allineato". Noi rischiamo la banca rotta, il Venezuela no, grazie a Chavez e nonostante l'ostruzionismo americano alle politiche economiche autonome venezuelane.

Complimenti al giornalista.
Ancora una volta ci ha propinato un servizio disegnato ad arte per confermare il luogo comune accettato dai più "pro americani". Ci ha fatto vedere solo cose brutte del Venezuela, attribuendole al mal governo di un presidente non allineato a noi occidentali.

Non dimentichiamo che Chavez, verrà tumulato dalla sua gente vicino a colui che è già un mito per il Sudamerica, Simon Bolivar!

Non dimentichiamo inoltre che lo stesso giornalista già lo conosciamo dai servizi che trasmetteva dalla Libia prima dell'omicidio di Gheddafi.

 
Piccoli gruppi di persone riprese in campo stretto che diventavano una folla acclamante (come mostrato poi da altre televisioni più obbiettive e meno allineate). Folle inneggianti, a dire del giornalista, alla rivolta contro Gheddafi, anche se nessuno ha mai capito una parola detta dalla folla.

Un giornalista che in Libya pretendeva di propinarci la cronaca dei bombardamenti aerei di Gheddafi senza mai farci vedere un MIG libico in volo, rimanendo sempre sul suo primo piano. Al contrario i primi aerei francesi sfrecciavano chiaramente nel cielo e ce li mostrava chiaramente.

Un mago dei luoghi comuni.... uno che sa cosa l'ascoltatore medio vuole sentire, ciò che la gente si aspetta di sentire, uno che segue le mode e le opinioni che vanno per la maggiore, quelle più popolari, allineate alla propaganda occidentale e americana. Uno che prepara servizi pieni di semplici conferme rispetto alla propaganda, servizi che non necessitano di ragionamenti ulteriori, passati dal telegiornale come informazione al cittadino.

Un servizio del genere non è né cronaca, né informazione. E' semplicemente una vergogna.

E dire che per vedere certa roba in televisione, dobbiamo pagare anche il canone...

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