Certe volte si parla di riforma
del codice della strada con introduzione di regole sempre più stringenti e
accorgimenti che siano in grado di prevenire incidenti stradali spesso letali.
Per quante regole si possano
inventare e per quanti limiti e mute si impongano a chi guida, è pur vero che
si vendono macchine sempre più veloci e la patente la prendono proprio, ma
proprio tutti.
Si tratta di un "asset" socialmente imprescindibile,
indipendentemente dal conoscere le regole che regolano il traffico e le regole
per un civile utilizzo della strada, dove per strada si intende il luogo ove si incontra chiunque
intenda muoversi da un luogo all'altro.
Avere mai provato a spostarvi da
un luogo qualsiasi a un altro luogo qualsiasi di domenica?
Credetemi... l'ubriaco alla
guida, per quanto rimanga il più pericoloso e letale tra gli incontri che potete
fare per strada, non è che uno dei pericoli che inconsciamente vi passano
davanti, di lato o vi vengono contro.
Sempre di più, sono gli autisti
alla guida muniti di smart phone. Questi, tra cui risalta il numero crescente
di donne, non possono perdere neanche un attimo delle loro vita "virtual social"
distaccandosi dalla vita "real social" della strada.
La domenica si mettono alla guida
proprio tutti e non solo la domenica, ci sono giorni a rischio come il lunedì
di Pasqua, il primo di maggio, il 25 aprile e tutte le feste comandate. Il
rischio aumenta quando, come quest'anno, ci sono i così detti "ponti"
in concomitanza di tutte le festività.
In questi giorni le strade sono
invase di "camperisti incuranti" che dal momento in cui si siedono
alla guida del loro camper, entrano in modalità "turista rilassato". Per
loro la vacanza inizia quando si siedono al posto di guida e diventano
incuranti della coda chilometrica che si crea dietro di loro.
Ancora peggio è
il "gruppo di camperisti" che mentre guidano creano la loro "zona franca", uno spazio di
un centinaio di metri tra un camper e l'altro, spazio che invita le decine di veicoli che procedono dietro di loro a 20 chilometri l'ora a superare, senza certezza di farcela, ma con tanta voglia di togliersi di torno la fila di camperisti e arrivare finalemtne a destinazione.
Ci sono poi i ciclisti che
credono di essere nel bel mezzo del "giro d'Italia". Loro occupano sistematicamente
tutta la corsia, sia che siano due, sia che siano 100. Alcuni cercando la scia di quelli davanti e altri
chiacchierando tra loro, come se la strada fosse chiusa per la loro personalizzima gara,
incuranti delle macchine che, ovviamente, transitano inarrestabili.
A proposito di due ruote, la
domenica la strada si popola di motociclisti in "modalità GP". Gruppi di scalmanati
che dopo aver visto Valentino in TV, si lanciano a velocità folli su tutte
le strade. Cercano la curva perfetta con il ginocchio a terra, poi puntualmente tagliano la
striscia bianca facendo "il pelo" alle macchine che arrivano in senso contrario. In quel preciso momento il motociclista della domenica prende coscienza di non essere
Valentino, poi il rombo del motore lo convince di poter fare meglio alla
prossima curva e via di nuovo come un forsennato, per la gioia di tutti gli
altri utenti della strada.
La domenica il vero classico per
strada è l'autista della fuori serie. Tutti quelli che in settimana vanno a
lavorare con l'autobus e che finalmente la domenica tirano fuori la Porche o il
Maserati dal garage, per fargli fare quella gita fuori porta che ne giustifica
l'acquisto. Ebbene questo tipo di autisti come i camperisti di prima, sono
quelli che incuranti di ciò che avviene alle loro spalle, hanno un solo
obbiettivo: andare a fare il loro giro, con calma, per poi riportare la fuori
serie in garage sana e salva, il tutto con il cellulare a portata di mano.
Domenica a parte, il vero
pericolo va fiutato nell' "uomo alla guida con cappello in testa", un vero
classico! Pericoloso per antonomasia e soprattutto capace di manovre imprevedibili.
Tra i nuovi pericoli
dell'ambiente sociale "strada", ci sono decine di migranti neri, che
di notte camminano a bordo strada per andare chi sa dove. Alloggiati in centri
di accoglienza in luoghi improponibili, in aperta campagna, te li trovi che
camminano a bordo strada perché per loro camminare è normale. Meno normale è
per gli autisti delle nostre parti, trovarseli ad un passo dal paraurti mentre
guidano di notte o dietro ad una curva.
C'è poi la donna alla guida del
SUV che, sin dai primi momenti si domanda il motivo per cui ci sono due
specchietti esterni, a destra e a sinistra del veicolo. Lo specchietto interno
serve ovviamente per ritoccarsi il trucco!
Ebbene la donna alla guida del
SUV va a prendere i figli a scuola e pretende di parcheggiare sistematicamente
davanti alla porta della scuola, sempre e comunque in divieto di sosta,
incurante del traffico e ovviamente con lo smart phone in mano. Però si mette
la cintura di sicurezza.
Abbiamo in fine, un tipo di una
certa età con un Ape 50cc, che sistematicamente ogni santo giorno, feste
incluse, alle 7 e mezza di mattina si mette in marcia sulla statale a due
corsie. Velocità massima 30 all'ora, testa girata costantemente verso destra
per guardare gli orti dei vicini, carico di attrezzi da lavoro nel cassone e
incurante di tutti quelli lo seguono o che lo incrociano mentre lui guarda tutto,
tranne la strada.
Come è facile intuire dopo questa
carrellata, incontrare un pericolo per strada non è più una remota possibilità
ma quasi una certezza. E non solo di domenica.
Il vero problema non sono le
regole del codice della strada, o le multe più salate, o più controlli... il
problema è l'educazione degli utenti della strada ovvero
dei membri della più grande e variegata "community" dei tempi moderni...
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