L'attentato di Manchester non è il solito attentato
dell'ISIS. A Manchester non sono stati colpiti gli obbiettivi della guerra,
negata, che è oramai in corso tra islam radicale e paesi occidentali, la guerra
mai dichiarata tra superpotenze che si gioca in territori di influenza tra medio
oriente, nord africa, corno d'africa e penisola arabica. A Manchester le mille
guerre che si combattono ovunque, hanno colpito gli unici innocenti che sono
rimasti al mondo.... i bambini.


I bambini, l'unica ragione per cui vale la pena di lavorare
e fare sacrifici in vista di una speranza, la speranza, senza certezze ma ricca
di fede, in un futuro migliore del presente.
Quando si colpiscono i bambini la fede vacilla e la fiamma
della speranza si affievolisce, facendoci piombare in una realtà cruda e terrificante,
la verità che noi esseri umani siamo belve, belve assetate di sangue. Assetate
del sangue del nostro prossimo che ostacola mire di ricchezza, di accaparramento
di risorse, di denaro, di petrolio, di diamanti e di potere.
Belve che giustificano la sete di denaro dietro la buona
causa dei diritti umani, dietro un credo religioso e un dio che, a seconda
degli interessi ci immaginiamo buono con alcuni e cattivo con altri, così da
legittimare una guerra senza regole, senza quartiere e senza più confini, che
arriva a colpire le vere e uniche creature di Dio, i bambini innocenti.
Apriamo gli occhi e riconosciamo, ognuno per la nostra
parte, ognuno per la rispettiva misura, che il disastro di Manchester è anche
colpa nostra. Colpa di chi vende le armi a paesi che finanziano il terrorismo,
colpa di chi crede in un dio che odia una parte del genere umano, colpa di chi compra
il petrolio dell'ISIS, colpa di chi esporta la democrazia occidentale al prezzo
di una guerra, colpa di chi non sa niente di quanto accade nel mondo perché troppo
pigro per informarsi, colpa di chi dona due euro a qualche associazione
benefica credendo di aver fatto la propria parte.
Quello che succede è colpa nostra, di tutti noi che ci
facciamo rappresentare da un numero crescente di criminali e guerrafondai che continuiamo a
votare e continuiamo a credere; colpa nostra perché premiamo con il Nobel
per la pace i fautori di innumerevoli guerre e carneficine; colpa nostra perché continuiamo a credere a buoni e cattivi e soprattutto perché continuiamo a credere di essere i buoni.


Non serve a niente la costernazione e la pietà su cui i mass media fondano il loro indice di ascolto e che ogni volta che accade un fatto analogho a quello di Manchester, ci viene propinata a larghe dosi.
Dobbiamo capire tutti che, se uccidiamo i bambini, la speranza in un futuro migliore o nel futuro stesso.... si affievolisce sempre di più.
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