"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

lunedì 25 aprile 2011

Guerra Lampo ...


Ho un dubbio sulla definizione di “guerra lampo”.
Si definisce guerra lampo una guerra combattuta con l’uso sinergico di truppe meccanizzate, aviazione, fanteria e artiglieria, talmente rapido e surclassante da sfondare le linee nemiche per poi accerchiare le truppe nemiche e renderle inoffensive.

Il termine fu coniato dai generali tedeschi che studiarono la tattica della “guerra lampo” (Blitzkrieg) intorno al 1915. Il primo a metterla in pratica fu poi Adolf Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale.

In pratica la “guerra lampo” altro non è che una guerra talmente ben organizzata, tatticamente congegnata e rapida, contro forze palesemente più deboli e meno organizzate, da non lasciare scampo a chi la subisce.

In altre parole si tratta di un guerra  talmente ben organizzata e talmente sbilanciata dal punto di vista delle forze in campo da iniziare e finire in “un lampo”.
Al contrario, come sembra accadere oggi giorno, la “guerra lampo” è così definita non perché viene iniziata e terminata con successo in “un lampo”, ma perché inizia “in un lampo” ma poi dura per sempre… non finisce mai.
Riepiloghiamo per un secondo le ultime guerre lampo:
-          La guerra di Bosnia del 1995, che prevedeva solo bombardamenti aerei, si è conclusa a fatica dopo anni e ancora c’è personale “di pace” internazionale sul suolo bosniaco.

-          La guerra del Kosovo del 1999 è stata un lampo di 78 giorni di bombardamenti ma ad oggi ci sono ancora svariate migliaia di truppe NATO a garantire il congelamento del conflitto voluto dalle Nazioni Unite.

-          La guerra in Afghanistan contro Osama Bin Laden nel 2001 dopo l’attentato alle torri gemelle, doveva essere un intervento rapido e indolore per liberarsi dei Talebani e Osama Bin Laden. Oggi ci sono ancora migliaia di soldati e un consistente numero di morti su base quotidiana.

-          La guerra in Iraq iniziata a Marzo del 2003, fu dichiarata formalmente conclusa dopo due mesi dall’allora Presidente USA  J.W. Bush che proclamava la superiorità delle truppe americane su quelle di Saddam Hussain. Ad oggi, nonostante il ritiro voluto da Obama, ci sono ancora qualche migliaio di soldati americani in terra iraquena e anche li diversi morti in attentati e battaglie varie quasi ogni giorno.

-          La più recente guerra alla Lybia del 2011, scatenata da Sarkozy in testa al gruppo dei “pacifisti”, dal lampo iniziale, si è arenata nella città di Misurata dove tutti si sparano a vicenda e muoiono un gran numero di civili. Altro che lampo! Ancora una volta la cosa è sfuggita di mano e non si sa quanto ancora i combattimenti andranno avanti.

Tutte queste guerre, una volta che si riesce a stabilire come chiamarle, anziché “interventi di pace” e “interventi umanitari”, chiamandole con il loro vero nome… cioè guerre,  si possono definire “guerre lampo” se si considera il desiderio di chi le scatena di farle durare poco, proprio come “un lampo”. Di fatto non sono mai terminate dal momento che in tutti questi paesi che abbiamo elencato, ci sono contingenti NATO (ossia truppe straniere), si continua a sparare emorire e i problemi che c’erano prima ci sono ancora e molto ingigantiti a seguito dell’intervento armato.

In conclusione la tattica della “guerra lampo” elaborata dai tedeschi agli inizi del 1900 sulla base di un criterio di efficacia e fulmineità, oggi giorno è stata ripresa e rielaborata in chiave moderna dai nostri paesi evoluti e in particolare gli USA, trasformandola in una tecnica che prevede un frettoloso inizio delle ostilità con paesi non allineati, senza una strategia relativa alla durata del conflitto e al ritiro successivo alla pacificazione. 

Nessun commento:

Posta un commento