"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

lunedì 11 aprile 2011

Sembrava quasi scontato...


Non avrei mai voluto dire "l'avevo detto" anzi, speravo proprio di sbagliarmi.
Purtroppo non mi sbagliavo, l'aggressione alla Libya si sta rivelando per quello che si poteva facilmente prevedere.

Oltre ad essere un'azione di ingerenza nei confronti di uno Stato sovrano, questo ennesimo sbaglio sta rivelando tutti i problemi che lasciava presagire.

Nonostante gli immancabili elogi ai così detti missili intelligenti e bombardamenti mirati, ad oggi si contano numerose vittime civili, come riferito da varie fonti aperte ma non dai nostri inviati speciali della TV.

Nonostante l'aggressione alla Libya sia stata premeditata da mesi dalla Francia con accordi fatti con i così detti "ribelli", il buon Sarkozy non sembra avere intenzione di prendersi cura di una parte degli sfollati e dei profughi dei suoi bombardamenti, lasciando l'incombenza alla solita Italia.

Il fenomeno dell'immigrazione clandestina verso l'Italia che era tenuto a freno da ottimi accordi tra Italia e la Libya di Gheddafi, è incrementato da quando l'origine delle rotte è la Tunisia. Insieme a libici, esuli dei bombardamenti francesi, inglesi e americani, il fenomeno dell'immigrazione verso l'Italia conta anche un gran numero di tunisini e cittadini di altri stati africani.

Nonostante l'assenza della Comunità Europea che non contribuisce in alcun modo a supportare il nostro paese nel contrasto e nella gestione del problema immigrazione, la maggior parte dei tunisini che arrivano in Europa, desiderano recarsi in Francia dove paradossalmente sono stati ristabiliti i controlli di frontiera e dove gli immigrati nord-africani vengono rispediti in Italia.

La Comunità Europea, istituzione che tutti i paesi europei hanno voluto purtroppo dimostra ancora molti limiti. Una gestione incompetente e una assenza di strategie soprattutto in politica estera, fa si che l'Europa sia ancora oggi schiava di chi una strategia ce l'ha, ovvero gli Stati Uniti e di alcuni paesi come la Francia che riescono ad imporre la loro strategia nazionale, anche se in violazione del diritto internazionale.

Sembra che ad oggi le politiche nazionali degli stati ex colonialisti e l'interesse strategico americano, prevalgano autoritariamente sul dialogo tra i paesi membri della Comunità Europea.

Per quanto riguarda l'Italia, ci troviamo oggi ad aver appoggiato i bombardamenti su Gheddafi a causa della mancanza di una nostra strategia in politica estera e di una decisione affrettata di seguire i grandi paesi europei (dimenticandoci comunque della Germania).

Nonostante ciò siamo costretti a fronteggiare un fortissimo fenomeno di immigrazione clandestina di persone che scappano da uno stato come la Tunisia che dopo la rivolta del pane, avrebbe formato un governo che consideriamo democratico (altrimenti la Francia lo avrebbe bombardato) e quindi senza alcuna ragione di fuggire dalla loro terra.

Di non secondaria importanza è il fenomeno di potenziali terroristi che potrebbero arrivare da paesi come la Somalia, l'Egitto o alcuni paesi del medio oriente, insieme a tanti disperati libici e tanti vagabondi tunisini.

Estremamente marginale a mio giudizio, ma rilevante per le implicazioni internazionali che porta con se, è la perenne critica di ONU e UNHCR nei confronti del nostro governo per la gestione della questione immigrati.

L'Italia è puntualmente accusata di violare i diritti di asilo politico dei clandestini che approdano sulle nostre coste, ma le stesse critiche non vengono rivolte agli altri paesi europei che addirittura si rifiutano di fare approdare i barconi.

Sembra che l'Italia debba essere l'unico paese "buon samaritano" del mondo. Nel frattempo la Francia ha chiuso ermeticamente le proprie porte impedendo il transito verso gli ambìti paesi europei di destinazione, in particolare la Francia stessa.

In tutto questo va osservato che c'è necessità di una Comunità Europea più concreta nel dialogo tra i suoi membri e più efficiente nel prendere decisioni importanti in materia di politica estera. La Comunità Europea rimane il luogo simbolo del dialogo tra i paesi aderenti ma non dovrebbe limitarsi ad una entità retorica ed ipocrita dove si fa finta che "vada tutto bene" e la cui unica espressione sono i comunicati stampa della Signora Hashton. 

Nel dialogo europeo c'è sicuramente bisogno di una maggiore solidarietà tra i paesi membri nell'affrontare situazioni come quella dell'aggressione francese e inglese alla Libya. Ricordiamo che una situazione di tensione come questa e la conseguente crisi politica tra Francia ed Italia, avrebbe quasi sicuramente portato ad un conflitto armato a livello planetario, se si fosse verificata non più tardi di mezzo secolo fa.

L'Italia conferma comunque i suoi limiti in politica estera e la mancanza di una strategia delineata. Gli stessi limiti dimostrati a seguito della Grande Guerra e della Seconda Guerra Mondiale, dove il nostro paese è puntualmente uscito penalizzato dai trattati di pace. Penalizzato in parte delle pretese avanzate dai nostri attuali partner europei e dagli Stati Uniti, ma soprattutto a causa della debolezza dei nostri politici in materia di politica estera. 

Nessun commento:

Posta un commento