"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

giovedì 9 febbraio 2012

SUDAN - Venti di guerra tra Sudan e Sud Sudan

Soldi e guadagni... avidità e potere. 
Le importanti risorse petrolifere al confine tra i due paesi rischiano di pregiudicare un processo di transizione pacifico iniziato con il referendum del 2010, che ha sancito la separazione tra i due paesi.
Una convivenza pacifica nel dialogo non è ovviamente auspicabile, è il luogo comune dei rapporti tra esseri umani dove per forza, una parte deve prevalere sull'altra. 
Alla fine, come di solito succede in queste situazioni, a fare le spese delle lotte tra governi avidi, sarà sempre la popolazione e la gente comune.
Max
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AFRICA/SUDAN - Venti di guerra tra Sudan e Sud Sudan

Khartoum (Agenzia Fides) - "A Khartoum la popolazione segue sui media la guerra di parole tra il governo del Sudan e quello del sud Sudan. Per il momento quindi la situazione è calma, ma non si sa se alle parole poi seguiranno i fatti" dicono all'Agenzia Fides fonti della Chiesa dalla capitale del Sudan, che per prudenza chiedono l'anonimato.
Il Sud Sudan e il Sudan hanno infatti annunciato di aver schierato le rispettive truppe lungo il confine. La tensione tra i due Stati si è acuita dopo che il Sud Sudan ha deciso di bloccare le sue esportazioni di petrolio attraverso il territorio del Sudan, come ritorsione alla confisca da parte delle autorità di Khartoum di un carico di greggio sud-sudanese, ritenuta una forma di risarcimento di tasse doganali non pagate (vedi Fides 16/1/2012). 
Il Sud Sudan inoltre sta cercando vie alternative per esportare il proprio greggio, in modo da evitare il territorio sudanese. Una società texana è stata incaricata di uno studio di fattibilità per un oleodotto che sfoci a Gibuti, mentre rimane sul tavolo il progetto per costruire un'altra pipeline che passi per Lamu in Kenya, al confine con la Somalia. E proprio per proteggere questa futura infrastruttura che l'esercito keniano, secondo alcuni osservatori, ha invaso il sud della Somalia, nella speranza di creare condizioni di stabilità al confine tra i due Paesi. La questione del petrolio sembra quindi essere un elemento comune a queste due importanti aree di crisi africane, al di là di altri fattori, che non vanno comunque sottovalutati. (L.M.) (Agenzia Fides 9/2/2012)

English version: http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=30965&lan=eng

Source: www.fides.org

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