Dina Ferri nasce a Radicondoli (SI) il 29 Settembre del 1908 da una famiglia contadina. Subito dopo la nascita di Dina, la famiglia trasferisce a Ciciano, nel Comune di Chiusdino (SI).
MET - LIBRI: LA PARABOLA DELLA POETESSA FERRI ESALTA LA SCRITTURA FEMMINILE
23/03/2012 19.18
Regione Toscana
Ancora bambina Dina Ferri fu mandata dagli indigenti genitori ad occuparsi del gregge. Solo all'età di nove anni riusci a frequentare le prime classi elementari presso la scuola del paese, per essere poi mandata nuovamente ad occuparsi del gregge.
Riprese la scuola nel 1924 a Chiusdino, dopo un grave infortunio ad una mano che le costò tre dita ma che convinse i genitori a rimandarla a scuola.
Fu notata per i suoi scritti dall'Ispettore Scolastico che convinse i genitori a farle continuare gli studi. Fu così che grazie ad un sussidio/borsa di studio della Banca Monte dei Paschi di Siena, Dina Ferri si trasferì a Siena nel 1927, per frequentare l'Istituto Magistrare.
Durante il felice periodo di studi divenne presto nota per le sue poesie che immediatamente ebbero una notevole diffusione.
Dina Ferri fu colpita da un forte attacco di influenza che dopo alcuni mesi di agonia, la portò alla morte il 18 Giugno del 1930 all'età di soli 22 anni.
Durante la sua breve vita, Dina Ferri era solita portare con se un piccolo quaderno dove annotava i suoi pensieri in poesia. Il quaderno che ella stessa chiamava "Quaderno del Nulla" fu pubblicato con lo stesso titolo nel 1931.
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MET - LIBRI: LA PARABOLA DELLA POETESSA FERRI ESALTA LA SCRITTURA FEMMINILE
Presentato in Consiglio regionale il volume “Dina Ferri e altre scrittrici toscane tra Ottocento e Novecento”, curato da Montagnani, che raccoglie gli atti di un convegno
“Un libro che rende omaggio non solo alla Ferri, ma alla scrittura femminile in generale, ed a tutte le scrittrici e poetesse che sono trattate in questo volume di Montagnani”. Così Daniela Lastri, consigliera segretaria dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea regionale, ha parlato del volume “Dina Ferri e altre scrittrici toscane tra Ottocento e Novecento”, Sef Editore, curato da Daniele Montagnani, che raccoglie gli atti di un convegno che ha celebrato la figura di Dina Ferri, esemplare figura di poetessa vissuta nei primi anni del Novecento, e di altre scrittrici toscane di quel periodo: Anna Banti, Grazia Livi, Luisa Adorno, Anna Franchi, Vittoria Contini Bonaccosi, Cristina Campo, Leda Rafanelli, Helle Busacca e Magdalen Nabb.
“La presentazione di questo libro è l’occasione per dare valore all’intenso lavoro messo in atto e per dare forza, oltre che voce e visibilità, a donne che furono anche scrittrici o poetesse e che per troppo tempo sono state ignorate dalla critica ufficiale e quindi sono rimaste nell’ombra”, ha aggiunto la Lastri. Che ha chiosato: “Invece queste hanno dato un contributo importante alla crescita della consapevolezza femminile. Attraverso la loro valorizzazione e il loro ricordo si rende omaggio a tutte le donne che rimangono escluse dal riconoscimento sociale”.
Alla presentazione del volume, oltre alla Lastri e al curatore Montagnani, sono intervenuti la presidente Luciana Bartaletti dei Comuni della Val di Merse, Andrea Conti della Biblioteca del Comune di Chiusdino e la docente Anna Scattigno dell’università di Firenze.
La figura su cui si è incentrato l’evento odierno è stata tuttavia quella della Ferri. Nata in una famiglia di poveri contadini, poté studiare solo grazie a un sussidio del Monte dei Paschi e per questo si trasferì a Siena. Il suo talento fu scoperto dal critico Aldo Lusini che fece pubblicare alcune poesie da lei composte. La ragazza ottenne una certa notorietà. Nel 1929 fu promossa alle Magistrali superiori. Ma un grave attacco d’influenza, nell’inverno di quell’anno, scosse la sua salute. E nel giugno del 1930, a soli 22 anni, si spense a Siena. Il suo nome era comunque entrato nella storia della poesia italiana contemporanea. (mc)
23/03/2012 19.18
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