"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

giovedì 5 aprile 2018

Riguardo alla gendarmeria francese e alla vicenda dei migranti sul treno a Mentone



Credetemi, non è la manie di dire sempre il contrario di quello che dicono i nostri professionali telegiornali e autorevoli giornalisti, proprio non riesco a vedere queste cose nell'ottica ipocrita e perbenista che rappresenta il modo in cui le notizie ci vengono propinate, il modo standardizzato dei giorni nostri di voler imporre il modo di vedere le cose.

Forse i nostri media hanno colto l'occasione per sparare a zero sui francesi dopo i fatti di Bardonecchia, dove i francesi hanno torto marcio, ma che la politica dovrebbe far pagare diplomaticamente al nuovo, giovane presidente francese, sempre in cerca di affermazione internazionale e sempre in corsa per diventare grande.

Parliamo quindi di una diversa lettura dei fatti del treno di Mentone (di cui ripostiamo anche il noto filmato, prendendolo da YouTube). Una famiglia di clandestini sul treno, che si rifiutano di farsi identificare e poi di scendere, nonostante invitati a farlo con le buone maniere e con il rispetto che si deve a qualsiasi essere umano, fino a quando è ragionevole.

Chi è il primo a strillare? Chi è il primo a ribellarsi all'autorità che rappresenta lo stato? Chi sono i primi a non volere bene a quel bambino piccolo e quello non ancora nato? Chi paga per il ritardo del treno? Chi paga il disagio degli altri passeggeri tra i quali, chi sà, forse c'era anche qualche altra donna incinta con l'esigenza di partire e arrivare in orario?

Guardate bene il filmato e poi domandatevi: "se io fossi stato il gendarme francese, cosa e come avrei potuto e dovuto fare per fare il lavoro che mi viene imposto dalla legge; ovvero far rispettare le regole e mantenere l'ordine e la sicurezza pubblica? Fare il proprio lavoro e il proprio dovere anche se bersagliato da qualche coglione con il telefonino che riprende e pubblica fuori contesto e nonostante l'opinione pubblica controllata da ipocriti e gente pronta a dire che non va bene, senza però proporre alcuna alternativa."

La responsabilità di quanto accaduto è esclusivamente dei migranti clandestini. I nostri paesi, Francia, Italia e altri paesi europei, offrono molto di più rispetto al nord Africa e ai paesi centro africani, lo dimostra il fatto che a migliaia vengono in Europa scappando dai propi paesi. Bene, a questi migranti andrebbe spiegato che se da noi si vive meglio che da loro, è grazie alle regole che ci siamo dati e che vogliamo rispettate, anche tramite persone preposte a tale scopo, dicasi ad esempio la gendarmeria in Francia.

Regole. Quelle regole che i migranti del treno di Mentone non hanno dimostrato di essere intenzionati a capire e rispettare, nascondendosi dietro troppo vaghi diritti umani e senza comprendere alcun dovere imposto dalle regole come ad esempio, attraversare frontiere legalmente, fornire le generalità alla gendarmeria, agevolare e non ostacolare i controlli dei gendarmi, tutte regole funzionali alla sicurezza di tutti!

Né la madre, né il padre di quel bambino non ancora nato, hanno dimostrato di volergli bene altrimenti non avrebbero opposto resistenza ai controlli a loro carico. Nessuno in Europa nega assistenza ad una donna incinta, né l'Italia e voglio credere neanche la Francia. Allo stesso tempo un
treno carico di passeggeri non può attendere all'infinito i comodi di un clandestino che non vuole essere identificato e che pensa solo a se stesso e a non essere rimandato a casa in base alle già citate regole, sin troppo elastiche ed ignorate.

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