I risultati elettorali del Kosovo sembrano ritardati dai consueti brogli elettorali. Così riferiscono diverse fonti aperte.
Non va dimenticato che alle elezioni del 2008, avrebbero votato elettori di circa 120 anni di età (alla faccia della guerra) e circa 30 seggi elettorali furono invalidati dalle autorità internazioneli di supervisione elettorale, per gravi irregolarità e brogli, nonostante infrazioni minori e lievi irregolarità, siano solitamente tollerate dalla comunità internazionale incaricata della supervisione, o quantomeno non pregiudicano la generale regolarità del voto.
Comunque, da quanto si apprende dalle stesse fonti, come si poteva prevedere il PDK di Hashim Thaqi si è confermato il primo partito politico del Kosovo con il 33.5%. L'LDK di Isa Mustafa si è attestato intorno al 26.2%, con una leggera ripresa rispetto alle elezioni del 2008.
Nell'attesa di conoscere le percentuali degli altri partiti tra cui AAK di Ramush Haradinaj, Vetevendosje di Albin Kurti e AKR di Bexhet Pacolli, e la percentuale dei votanti sul totale degli aventi diritto, si puo' affermare che nulla è cambiato nella scena politica del Kosovo.
Per la seconda volta Ramush Haradinaj e l'AAK, hanno affrontato le elezioni in concomitanza con il processo per crimine di guerra a carico dell'ex premier del Kosovo.
Le percentuali dei due principali partiti PDK e LDK, sono pressochè invariate rispetto alle precedenti elezioni. Nella legislatura precedente questi due partiti si allearono per formare il governo, in questo caso un'alleanza è improponibile dal momento che le elezioni anticipate sono docute proprio ai dissensi tra PDK e LDK che hanno portato alle elezioni anticipate.
Con queste percentuali, comunque temporanee, si prospetta una maggioranza derivante dalla coalizione tra PDK e piu' di 2 tra gli altri partiti minori, in modo da garantire un 50%+1 necessario per governare.
Sarà interessante vedere in che termini i programmi di governo dei vari partiti, permettano alleanze capaci di governare.
Aspetti politici a parte, è evidente che la voglia di cambiamento della gente del Kosovo si è in qualche modo spenta, visto che hanno votato ancora una volta per le stesse figure politiche, nonostante le novità alternative proposte in questa tornata elettorale. Evidentemente si trovano tutti bene nelle condizioni in cui si trovano.
Le lamentele di povertà diffusa tra la popolazione, mancanza di posti di lavoro, arretratezza, corruzione diffusa nella pubblica amministrazione, solitamente portano gli elettori a cercare un cambiamento nella leadership.
Nel caso del Kosovo, in base al risultato elettorale, sembra che tutti siano soddisfatti di come vanno le cose dal momento che le percentuali sono quasi identiche a quelle del 2008.
Inoltre è di oggi la notizia diffusa anche da Reuter-Italia, relativa ad un rapporto del Consiglio d'Europa, dove Hashim Thaqi viene considerato a capo di un gruppo criminale in stile mafioso, responsabile di omicidi, traffico di organi e altri crimini.
Il passato di Thaqi soprannominato "the snake" (il serpente), quale comandante di un gruppo di paramilitari UCK, è noto alla cronaca. Le notizie che vedono alti esponenti del suo partito coinvolti in episodi di corruzione, sono altrettanto noti anche all'Unione Europea.
Non per ultimi i fatti riferiti da Carla Del Ponte nel suo libro "La Caccia", ci dovrebbero far riflettere su chi sia il principale interlocutore kosovaro della Comunità Europea.
Soprattutto si pensi in che mani mettiamo tutti i soldi che la Comunità Europea (e di conseguenza tutti noi contribuenti) spende in Kosovo, con risultati a tutt'oggi scarsi in tutti i settori, dopo oltre 10 anni dalla fine della guerra.
Nessun commento:
Posta un commento