Sembra ufficiale che l'ex leader yemenita Saleh, al potere da 33 anni e costretto alle dimissioni dal movimento di protesta nato all'indomani della così detta "primavera araba", sia riuscito ad ottenere ospitalità negli Stati Uniti.
Non solo: Saleh, che ufficialmente si sta trasferendo negli USA per ricevere cure mediche, ha ottenuto anche l'immunità per tutti i crimini ("errori", come lui stesso ha ammesso) compiuti in 33 anni di dittatura. Gli è bastato chiedere scusa per ottenere Immunità, garantitagli dal parlamento yemenita e dagli Stati Uniti... ovviamente.
Ecco come ci si deve comportare davanti agli Stati Uniti, onnipresenti ovunque si muova una foglia a livello planetario. Non importa di quante vite umane si parli, di quanti e quali crimini un individuo possa macchiarsi, per l'America i processi non si fanno!
Immunità totale e libertà in cambio di un passaggio di poteri ad un governo filo americano, questo è il caso di Saleh.... o morte! Come nei casi di Saddam Hussein, Gheddafi, Osama Bin Laden... Milosevic...
L'interferenza negli affari di altri paesi non è mai, in nessun caso è dettata dai soliti motivi umanitari. Il fatto di aiutare popolazioni oppresse o disagiate è solo una scusa di facciata. Non importa quanta gente muore, come muore o quanto possa soffrire; la cosa importante èer gli USA è garantire la loro politica di sicurezza nazionale, controllando tutte le aree del globo con governi a loro fedeli e destabilizzare le zone del mondo i cui governi non sono allineati.
La popolazione civile di questi paesi... viva o morta... rimane solamente un dettaglio.
Nessun commento:
Posta un commento