"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

martedì 27 settembre 2011

Kosovo e la resistenza dei Serbi al Nord

Ci siamo oramai abituati dopo oltre 10 anni, a sentire notizie su proteste, scontri e lotte della minoranza serba del Nord del Kosovo, nel loro tentativo di sopravvivere all'ingerenza albanese supportata dalla NATO e dal governo albanese del Kosovo;

Ci siamo forse, anche abituati al fatto che durante le proteste ci siano feriti e ogni tanto qualcuno ci rimetta la pelle.

Ci siamo anche abituati al fatto che che dopo anni e anni, la mancata legittimazione del Kosovo indipendente sia una costante per i serbi che vivono al Nord;

Prendiamo con estrema indifferenza il fatto che la NATO e la Comunità Europea continuino ad imporre confini che non rispecchiano la volontà dei popoli del Kosovo e continuino a favorire governi ancor meno legittimati dalla volontà popolare e caratterizzati dalla scarsa, se non nulla affidabilità;

Ma adesso c'è di più.
Se fossero confermate le notizie riportate dalle agenzie Tanjug e B92, adesso siamo davanti alla NATO che appoggiando attivamente il governo del Kosovo e cercando di reprimere le proteste della popolazione serba di Mitrovica Nord, si permette addirittura di sparare sui civili. 

SPARARE SUI CIVILI è un crimine!!! Sparare su gente che manifesta per i propri diritti è un crimine intollerabile!!! Tanto più che la Kfor, è una forza militare, composta da militari appartenenti ai paesi della NATO, una forza militare internazionale che occupa il Kosovo da 11 lunghi anni sotto il mandato delle Nazioni Unite e che in passato doveva garantire la pace. 

Cosa sta facendo oggi la Kfor in Kosovo? Osserviamo attentamente i motivi che costringono i contribuenti a pagare la missione NATO in Kosovo: 

Ad oggi la missione della Kfor non è quella di proteggere i civili e ristabilire l'ordine, ad oggi la Kfor, composta da militari fa un lavoro di polizia al servizio del governo fallimentare del Kosovo, sparpagliando le minoranze serbe che manifestano e all'occorrenza sparano anche sui civili che manifestano come riferito dalle fonti citate.

Non si tratta più di una missione di pace con mandato ONU, si tratta di un tentativo di ingerenza in questioni politiche con militari che sostituiscono la Polizia e tengono soggiogate etnie diverse da quelle al potere.

IL MANDATO INIZIALE E' STATO COMPLETAMENTE STRAVOLTO. La NATO in Kosovo si è trovata un'altro scopo, quello di fare del male a popolazioni che non chiedono altro se non di vivere nella loro terra come i kosovari serbi del Nord del Kosovo.

Se non bastasse la NATO con la Kfor, ci possiamo aggiungere la Comunità Europea con le missioni ICO ed EULEX. Entrambe le istituzioni sono state create a forza, disegnandogli intorno un mandato che desse loro un senso. Il mandato e gli scopi delle missioni sono poi stati modificati con il passare del tempo, visto che una ragione di essere non veniva comunque trovata. Ad oggi fanno fatica a capire da che parte stare e fanno ancora più fatica a prendere decisioni per il bene dei kosovari.

La Comunità Europea, ente supremo che dovrebbe unire e governare tutti i popoli sotto un'unica bandiera, ironicamente nei balcani riesce solo a dividere a non mettere d'accordo nessuno.
  
Gli eventi recenti di scontri tra Kfor e manifestanti serbi, a causa del progetto malsano del governo kosovaro di riaprire la dogana al nord, è l'ennesimo esempio dell'inutilità della presenza europea in Kosovo e l'ennesima conferma che la NATO persegue un obiettivo preciso, ovvero di soggiogare la minoranza etnica del nord e favorire l'egemonia della maggioranza kosovara albanese.

Quanti anni dovrà durare questa prepotenza indisturbata? Quando tempo ancora dovremmo mantenere un contingente militare in un territorio che non riesce a gestirsi da solo?

Ma soprattutto quando inizieremo a rispettare la volontà delle popolazioni di determinate zone, senza dovergli imporre un governo e dei confini che non li rappresentano?

A tutte queste domande non ho risposte. Una cosa però diventa sempre più evidente se le notizie delle agenzie di stampa serba sono corrette: la NATO sta violando il proprio mandato; la NATO non ha più ragione di essere in Kosovo, ammesso che un motivo lo avesse mai avuto; e se viene confermata la notizie di spari sui manifestanti civili, significa che la NATO opera addirittura in violazione dei più fondamentali diritti umani delle minoranze kosovare, primo di tutti il diritto alla vita.

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