"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

domenica 18 settembre 2011

L’appello di Medici Senza Frontiere: “Il problema è l’ultimo passo”

L'ultimo passo è quello senza il quale tutti gli sforzi precedenti sono inutili.
L'ultimo passo è quello più difficile e quando viene fatto probabilmente siamo già scesi a compromessi talvolta compromettenti o ottenuti attraverso processi non esattamente diplomatici.

A quali compromessi sareste disposti a scendere se il vostro intento fosse quello di portare da mangiare a chi muore di fame? 

Quale sarebbe il vostro limite etico e morale per raggiungere il vostro scopo di dare da mangiare agli affamati?

Visto che facciamo guerre in tutto il mondo per rubare petrolio e gas e rovesciare governi non in linea con le nostre politiche, sarebbe "accettabile" una volta tanto, fare una guerra da qualche parte, solo per dare da mangiare agli affamati, senza che parte degli aiuti finiscano necessariamente nelle mani di qualche criminale senza scrupoli?

Ho letto l'articolo che segue e mi sono chiesto in che modo si potrebbe risolvere il problema de "l'ultimo passo" per fare arrivare a destinazione gli aiuti umanitari. 

Non ho trovato una risposta ma mi sono fatto le ulteriori domande di cui sopra...
Max
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L’appello di Medici Senza Frontiere: “Il problema è l’ultimo passo”

“Nascondere le responsabilità dell’uomo alla base della carestia nel Corno d’Africa e le difficoltà che si incontrano nell’affrontarla non aiuterà a risolvere la crisi”, dice Kostas Moschochoritis, direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia. “Quello che noi di MSF vediamo sul campo è una situazione sconvolgente. Solo uno sforzo internazionale a lungo termine può garantire che il cibo arrivi a chi ne ha bisogno. Oggi, però, i bisogni più urgenti sono in Somalia centrale e meridionale”.

“Tuttavia, quel che ci preoccupa maggiormente è l’ultimo passo, cioè farli arrivare dai porti di Mogadiscio alle persone che ne hanno bisogno. Fino a quando tutte le parti coinvolte non si attiveranno per eliminare gli ostacoli che si ergono tra le organizzazioni in grado di salvare vite umane e le persone che contano su di loro per sopravvivere, continueremo a contare migliaia di morti che si possono evitare”.

L’ultimo “miglio”. Quello che nel Mondo Ricco abbiamo sempre associato al pezzo di collegamento dell’adsl dalla strada all’appartamento; al massimo, parlando di acquedotto, a quel tratto di tubatura che collega la nostra casa in città alle condutture pubbliche.

Ora Medici Senza Frontiere, la grande organizzazione medico-umanitaria indipendente che opera in oltre 60 Paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie e nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace, lancia un appello preciso. E’ l’ultimo passo, il grande problema nella Somalia travolta da carestia, siccità e soprattutto violenza. (SEGUE...)

Fonte: Corriere della Sera.it

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