Leggere le agenzie stampa di questi giorni è come leggere un romanzo di guerra. La differenza è che le agenzie stampa riportano fatti veri, gente che muore realmente, tragedie immani per le quali non c'è rimedio.
A differenza di un romanzo sembra che nella realtà non ci sia né giustizia, né lieto fine.
In Syria quest'oggi si è svolto l'ennesimo episodio di proteste in strada per la democrazia e l'ennesima repressione nel sangue da parte delle forze regolari siriane.
35 morti, oltre 100 feriti e 500 manifestanti arrestati. Tra i morti c'è anche un bambino di 15 anni. Questo è il bilancio odierno che va ad unirsi alle stragi del 6 Maggio con 36 morti e del 22 Aprile con 72, un record!
Il dittatore siriano, il Presidente Bashir Al-Assad continua imperterrito a mietere vittime nel suo popolo, incontrastato e senza che nessuno prenda qualche tipo di misura nei suoi confronti.
Per prime le Nazioni Unite, lo stereotipo della giustizia, della democrazie, dell'uguaglianza e dei diritti umani. L'ente supremo preposto a risolvere i problemi con il dialogo, sfortunatamente diretto e gestito da pochi paesi, guarda caso proprio i più aggressivi e armati del mondo. Le Nazioni Unite che proprio in situazioni come quelle della Syria non sa da che parte iniziare e cosa fare.
Meglio così che prendere un'altra triste decisione come quella della Libya!
Eppure... chi sa che cosa farebbero il Premio Nobel per la Pace Barak Obama e il vendicatore Sarkozy, se solo la Syria non fosse così vicina all'Iran e ancora di più ad Israele? Chi sa che fine farebbe Bashir se solo si potesse approfittare delle risorse siriane.
Il popolo siriano...? No, il popolo siriano è come quello libico agli occhi dell'occidente, non conta e non ci interessa, ci interessa solo un presidente, o un dittatore, o un leader, che appoggi la politica americana e che svenda le risorse naturali in cambio di un sacco di soldi... per se ovviamente, non per il popolo.
Basterebbe solo sostituire Bashir con un altro dittatore più incline a prostrarsi alle richieste dei paesi occidentali. Basterebbe una risoluzione dell'ONU che istituisse una "no-fly zone" sulla Syria... e via al carosello degli aerei francesi, inglesi, americani e... aimè anche italiani.
Rimane pur sempre l'Iran, che ad oggi in Medio Oriente fa la parte del leone e sta li a guardare gli sviluppi e ad aspettare che qualcuno commetta un passo falso.
Situazione complicata quella siriana, troppo complicata e poche risorse da depredare per metterci le mani con qualche scusa... è meglio che continuino a morire decine di siriani, tanto di quelli non interessa niente a nessuno...
...Ed è tristemente vero che del popolo siriano non interessa niente a nessuno, tanto che i telegiornali italiani non hanno neppure dato la notizia dei morti di oggi, se non in alcuni casi in modo estremamente marginale. Nessun approfondimento sulla situazione siriana, niente. Per la TV italiana, in Syria sembra essere "tutto a posto". Per adesso non c'è nessuna scusa da inventare per giustificare un'aggressione alla Syria, non c'è bisogno, per ora, di fomentare l'opinione pubblica a favore di una nuova guerra e le notizie di morti e feriti che arrivano dalla Syria non vanno evidentemente di moda...
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