L'alleanza Stati Uniti-Al Qaeda: Bosnia, Kosovo ed ora Libia. Washington è collusa con i terroristi
del Prof. Peter Dale Scott
Fonti:
Global Research, 29 luglio, 2011
The Asia-Pacific Journal Vol 9, Issue 31 No 1, August 1, 2011
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=25829
Traduzione di Dario Gregorutti
(...) Bosnia
Gli interventi di Clinton in Bosnia e Kosovo sono stati presentati come umanitari. Ma entrambe le parti avevano commesso atrocità in quei conflitti, e anche Washington, come i media occidentali, ha minimizzato le atrocità musulmane a protezione dei suoi interessi.
La maggior parte degli americani sono consapevoli del fatto che Clinton ha inviato le forze Usa in Bosnia per far rispettare gli accordi di pace di Dayton, dopo aver ben pubblicizzato le atrocità serbe, come il massacro di migliaia di musulmani a Srebrenica. Grazie ad un'azione energica da parte della ditta di pubbliche relazioni Ruder Finn, gli americani hanno sentito molto sul massacro di Srebrenica, ma molto meno sulle decapitazioni e altre atrocità, che l'hanno preceduto, commesse da parte dei musulmani e che hanno contribuito alla vendetta serba.
Una delle principali ragioni per l'attacco serbo a Srebrenica è stato quello di rispondere agli attacchi armati provenienti dai villaggi vicini: "fonti di intelligence hanno detto che queste molestie hanno fatto scattare l'attacco serbo contro i 1.500 difensori dentro l'enclave musulmana." Il generale Philippe Morillon, comandante delle truppe Onu in Bosnia-1992-1993, ha testimoniato all'ICTY (Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia) che le forze musulmane stanziate a Srebrenica "hanno ingaggiato attacchi durante le vacanze ortodosse distruggendo villaggi e massacrando tutti gli abitanti. Questo ha creato un livello di odio straordinario nella regione "
Secondo il Prof. John Schindler:
Tra maggio e dicembre 1992, le forze musulmane hanno ripetutamente attaccato i villaggi serbi intorno a Srebrenica, uccidendo e torturando i civili, alcuni sono stati mutilati e bruciati vivi. Anche gli amministratori per Sarajevo hanno dovuto ammettere che le forze musulmane a Srebrenica ... hanno assassinato oltre 1.300 serbi ... e hanno fatto pulizia etnica in una vasta area.
L'ex ambasciatore statunitense in Croazia Peter Galbraith in seguito ha ammesso in un'intervista che l'amministrazione statunitense era a conoscenza di "piccoli numeri di atrocità" commesse dagli stranieri mujaheddin in Bosnia, ma ha respinto tali atrocità come "nell'insieme delle cose, una questione marginale."
Altre fonti rivelano che Washington ha dato tacita luce verde alla Croazia per l'armamento e l'aumento della presenza musulmana a Srebrenica. Ben presto aerei C-130 Hercules - alcuni dei quali, ma non tutti, iraniani - hanno paracadutato armi ai musulmani, in violazione dell'embargo internazionale che gli Stati Uniti ufficialmente rispettavano. I mujaheddin arrivati erano perlopiù arabo-afghani. Molti dei lanci e alcuni dei mujaheddin erano invece a Tuzla, a 70 chilometri da Srebrenica.
Secondo The Spectator (Londra), il Pentagono usava altri paesi come la Turchia e l'Iran in questo flusso di armi e guerrieri:
Dal 1992 al 1995, il Pentagono ha assistito con il trasporto migliaia di elementi islamici mujaheddin ed altri dall'Asia centrale all'Europa, per farli combattere a fianco dei musulmani bosniaci contro i serbi. .... Come parte della ricerca del governo olandese sul massacro di Srebrenica del luglio 1995, il professor Wiebes Cees dell'Università di Amsterdam ha redatto una relazione dal titolo 'Lo spionaggio e la guerra in Bosnia', pubblicato nell'aprile 2002. In essa egli dettaglia l'alleanza segreta tra il Pentagono e gruppi radicali islamici del Medio Oriente, e gli sforzi fatti per aiutare i musulmani della Bosnia. Nel 1993 c'era una grande quantità di armi di contrabbando attraverso la Croazia per i musulmani, organizzato da agenzie clandestine di Stati Uniti, Turchia e Iran, in associazione con una serie di gruppi islamici che comprendeva mujaheddin afgani ed i filo-iraniani Hezbollah. Armi acquistate da Iran e Turchia, con il sostegno finanziario dell'Arabia Saudita, sono state trasportate dal Medio Oriente in Bosnia - ponti aerei con i quali, puntualizza Wiebes, gli Stati Uniti sono stati 'molto coinvolti' .
Il resoconto dettagliato di Cees Wiebes è basato su anni di ricerche e documenti sia sulle responsabilità americane sia sulle vigorose smentite americane:
Alle 17.45 il 10 febbraio 1995, il capitano norvegese Ivan Moldestad, un pilota d'elicottero del distaccamento norvegese (NorAir), stava sulla porta del suo alloggio temporaneo alle porte di Tuzla. Era buio, e improvvisamente udì il suono delle eliche di un aereo di trasporto che si avvicina, ma era inequivocabilmente un quadri-motore Hercules C-130. Moldestad ha notato che l'Hercules era stato scortato da due caccia, ma non poteva dire con precisione il loro tipo a causa del buio. Ci sono stati altri avvistamenti di quel volo notturno segreto alla Tuzla Air Base (TAB). Anche una sentinella che era di guardia al di fuori dell'unità medica norvegese delle Nazioni Unite a Tuzla ha sentito e visto le luci dell'Hercules e dei caccia a reazione di accompagnamento. Altri osservatori delle Nazioni Unite, facendo uso di attrezzature di visione notturna, hanno visto l'aereo cargo e gli aerei da combattimento in questione. Le relazioni sono state immediatamente trasmesse al Combined Air Operations Center della NATO (CAOC) di Vicenza e il UNPF Deny Flight Cell a Napoli. Quando Moldestad ha telefonato Vicenza, gli dissero che non c'era nulla nell'aria quella notte, e che egli doveva essersi sbagliato. Quando Moldestad insistette, la connessione fu interrotta.
I voli segreti ed i lanci notturni di armi dai C-130 da carico su Tuzla hanno causato grande agitazione all'interno dell' UNPROFOR e nella comunità internazionale nei mesi di febbraio e marzo 1995. Quando è stato chiesto a un generale britannico egli ha risposto con grande certezza alla questione dell'origine delle forniture segrete tramite la TAB (Tuzla Air Base): “Sono stati gli americani a fornire le armi. Non c'è dubbio su questo. E società private americane sono state coinvolte in queste consegne.” Questa non è stata una risposta sorprendente, perché questo generale ha avuto accesso ad informazioni raccolte da un'unità del Servizio British Special Air (SAS) a Tuzla. L'aereo era arrivato nel raggio delle attrezzature speciali di visione notturna di questa unità, e gli inglesi videro l'atterraggio. È stata la conferma che una operazione clandestina americana aveva avuto luogo, nella quale sono state fornite armi, munizioni e apparecchiature di comunicazione militare all'Esercito della Bosnia-Erzegovina (ABiH). Queste operazioni notturne hanno portato molta costernazione in seno all'ONU e alla NATO, e sono state oggetto di innumerevoli congetture.
Wiebes menziona la possibilità che i voli dei C-130, alcuni dei quali si dice siano decollati da una base dell' Air Force USA in Germania, erano in realtà controllatati dalle autorità turche. Ma il coinvolgimento degli Stati Uniti è stato rintracciato tra le elaborate manovre di insabbiamento, per il fatto che i velivoli AWACS degli Stati Uniti o quelli con equipaggio statunitense, che avrebbero dovuto fornire una registrazione dei voli segreti, sono stati ritirati dal servizio nei momenti importanti.
Una sintesi esaustiva della relazione di Wiebes è stata pubblicata sul Guardian:
Il rapporto olandese rivela come il Pentagono ha stretto un'alleanza segreta con i gruppi islamici in un'operazione stile Iran-Contra.
Gli Stati Uniti, i gruppi di intelligence turca e iraniana hanno lavorato con gli islamisti in quello che il rapporto olandese chiama il "condotto della Croazia". Armi acquistate da Iran e Turchia e con il finanziamento dall'Arabia Saudita sono state fatte affluire in Croazia inizialmente dalla compagnia aerea ufficiale iraniana, Iran Air, e successivamente da una flotta “in nero” di velivoli C-130 Hercules.
Nel rapporto si dice che furono trasportati anche combattenti mujaheddin, e che gli Stati Uniti erano "molto coinvolti" nelle operazioni in flagrante violazione dell'embargo. I servizi segreti britannici hanno ottenuto documenti che provano che anche l'Iran ha organizzato consegne di armi dirette in Bosnia.
L'operazione è stata promossa dal Pentagono, piuttosto che dalla CIA, che è stata cauta nell'usare gruppi islamisti come canale per le armi, e nel violare l'embargo. Quando la CIA ha cercato di mettere il proprio personale sul terreno in Bosnia, gli agenti sono stati minacciati dai combattenti mujaheddin e dagli iraniani che li addestravano.
Le Nazioni Unite hanno incaricato l'intelligence americana di monitorare l'embargo, un fatto che ha permesso a Washington di manipolarlo a piacimento.
Nel frattempo il Centro Al-Kifah a Brooklyn, che nel 1980 aveva sostenuto la lotta "arabo-afghana" in Afghanistan, ha rivolto la sua attenzione alla Bosnia.
Il bollettino in lingua inglese di Al-Kifah, Al-Hussam (La Spada), ha cominciato a pubblicare aggiornamenti regolari sulle azioni jihad in Bosnia .... Sotto il controllo degli accoliti di Sheikh Omar Abdel Rahman, il bollettino ha incitato aggressivamente i simpatizzanti musulmani ad aderire alla jihad in Bosnia e in Afghanistan.... La filiale bosniaca di Al-Kifah a Zagabria, in Croazia, ospitata in un moderno edificio a due piani, era evidentemente in stretta comunicazione con il quartier generale dell'organizzazione a New York. Il vice direttore dell'ufficio di Zagabria, Hassan Hakim, ha ammesso di ricevere tutti gli ordini ed i finanziamenti direttamente dall'ufficio principale di Al-Kifah negli Stati Uniti, in Atlantic Avenue, controllato dallo sceicco Omar Abdel Rahman.
Uno degli istruttori di Al-Kifah, Rodney Hampton-El, ha collaborato a questo programma di sostegno al reclutamento guerrieri da basi militari USA come Fort Belvoir, anche addestrandoli nel New Jersey a diventare combattenti. Nel 1995 Hampton-El fu processato e condannato per il suo ruolo (insieme al capo di al-Kifah, lo sceicco Omar Abdel Rahman) nel complotto per far saltare punti nevralgici di New York. Al processo, Hampton-El ha testimoniato come gli furono personalmente dati migliaia di dollari per questo progetto dal principe ereditario saudita Faisal, nell'ambasciata saudita a Washington.
Circa in quel periodo, Ayman Al-Zawahiri, oggi leader di al Qaeda, venne in America per raccogliere fondi nella Silicon Valley, dove fu ospitato da Ali Mohamed, un agente doppiogiochista degli Stati Uniti veterano delle Forze Speciali dell'Esercito degli Stati Uniti, che era stato grande istruttore presso la moschea di Al-Kifah. Quasi certamente la raccolta fondi di Al-Zawahiri è stata a sostegno dei mujaheddin in Bosnia, che secondo a quanto è stato riferito era all'epoca la sua preoccupazione principale. ("L'edizione asiatica del Wall Street Journal ha riportato che, nel 1993, Bin Laden capo di Al-Qaeda aveva nominato lo sceicco Ayman Al-Zawahiri, secondo in comando, a dirigere le sue operazioni nei Balcani").
Il dettagliato rapporto di Wiebes e le nuove notizie basate su di esso, confermano le precedenti accuse mosse nel 1997 da Sir Alfred Sherman, consigliere di Margaret Thatcher e co-fondatore dell'influente istituto di destra e nazionalista Centre for Policy Studies, secondo cui "Gli Stati Uniti hanno incoraggiato e facilitato l'invio di armi ai musulmani attraverso l'Iran e l'Europa dell'Est - un fatto che all'epoca era negato da Washington, di fronte a prove schiaccianti" Questo faceva parte delle sue tesi:
La guerra in Bosnia è stata una guerra americana in tutti i sensi. L'amministrazione americana ne ha aiutato l'avvio, l'ha mantenuta, ed ha impedito che la guerra finisse presto. In effetti tutte le indicazioni sono che intende continuare la guerra in un prossimo futuro, non appena i suoi protetti musulmani saranno armati ed addestrati.
In particolare, Sherman accusa il segretario di Stato Lawrence Eagleburger, di aver istruito, nel 1992, Warren Zimmerman, ambasciatore americano a Belgrado, a convincere il presidente bosniaco Izetbegovic a rinnegare il suo accordo per preservare l'unione bosniaco-croata-serba, e invece accettare aiuti americani per l'indipendenza dello stato bosniaco.