Oggi è Natale per la 2011ima volta nella storia (anno più, anno meno a seconda di come si conta il tempo e a meno di errori).
Una volta si diceva che a Natale siamo tutti più buoni. A Natale si facevano opere di bene e, almeno per un giorno, molti dedicavano un po' di tempo a qualche causa caritatevole o a qualche opera rivolta al prossimo e più sfortunato.
Quest'anno a Natale, in pena crisi economica mondiale, dove ogni cittadino nel nostro paese ha perso il 7% del proprio benessere, ancora peggio in Grecia e Portogallo, quasi come noi in Spagna, Irlanda e forse peggio di noi in Francia, anche se ancora non se ne sono accorti, negli Stati Uniti ci sono state risse, litigi e sparatorie per accaparrarsi un paio di scarpe sportive ultimo grido firmate da qualche stella del basket.
Se le scarpe le avessero regalate magari la notizia non sembrerebbe così eclatate. Il problema è che la corsa non era al regalo, la bagarre si è scatenata per comprare queste scarpe al presso di ben 160 dollari!
Oltre 120 Euro e una voglia frenetica di spenderli per un paio di scarpe ultimo grido, alla faccia della crisi!
E alla faccia del Natale, visto che qualcuno è stato disposto ad arrivare alle botte e al turbamento dell'ordine pubblico pur di avere quelle scarpe.
Bene, se l'acquisto delle scarpe da basket di Jordan sono state l'impegno principale negli Stati Uniti per questo Natale, non dimentichiamo che nel resto del mondo il Natale non ha significato un gran che per nessuno.
In molti paesi dell'Africa si continua a morire di fame, malattie e guerra. Decine di morti tra Somalia, Sudan, Congo e altri paesi in crisi, proteste represse in Egitto, malcontento sopito in Qatar, Libya da ricostruire, proteste senza quartiere in Yemen, scontri tra Sunniti e Sciiti in Iraq, con rischio di ingerenze da parte dell'Iran. 100.000 persone in piazza a Mosca a protestare contro Putin, milioni in Korea del Nord a piangere il tiranno defunto, crisi Francia-Turchia per la legge francese sul genocidio armeno (ne parleremo ancora), attentati e manifestazioni in Syria, ancora migliaia di nostri militari in giro per il mondo tra Afghanistan, Kosovo, Libano, a controllare situazioni in equilibrio precario pronte ad esplodere.
Il Natale, il giorno della Nascita di Nostro Signore Gesù Cristo, è anche questo, feste sfrenate e corse al consumismo, contemporaneamente a situazioni di morte e distruzione.
Mi sa che il senso del Natale sia più che mai smarrito, in questo momento in cui assicurarsi un numero di voti sufficienti ad essere rieletti o mantenere il potere con la forza, indossando un paio di costose scarpe da basket ultimo modello, sembrano tutto ciò che interessa nel mondo.
Il significato del Natale dovrebbe accompagnare tutti ogni giorno della nostra vita, al contrario ai giorni nostri, il Natale viene travisato anche il 25 Dicembre.
Nella speranza che il vero senso del Natale torni a risplendere sul consumismo, la tirannia e le guerre in tutto il mondo, auguriamo a tutti un Natale Felice !!!
Nessun commento:
Posta un commento