"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

giovedì 5 aprile 2012

Kosovo: Traffico di organi

Del traffico di organi che i comandanti dell'UCK avevano messo in piedi durante la guerra del Kosovo, si è già parlato molto a seguito del rapporto dello svizzero di Dick Marty. 

Già dal 2000 si parlava della famigerata casa gialla nel nord dell'Albania e dell'espianto di organi ai danni di prigionieri serbi e dissidenti albanesi.

Fino a poco tempo fa c'era comunque la tendenza, da parte di molte autorità, di screditare tali notizie.

Finalmente qualche cosa si muove (sempre poco) e.... guarda guarda che nomi vengono fuori:
Fatmir Limaj ministro dell'attuale governo kosovaro; oltre al già noto, attuale primo ministro della neonata repubblica del Kosovo, l'ex comandante UCK Hashim Thaqi, detto "the snake".

E pensare che questi personaggi sono gli interlocutori principali delle istituzioni internazionali...
- - -  

LA SERBIA, IL KOSOVO E IL TRAFFICO DI ORGANI DURANTE LA GUERRA 
di Serena Grassia. Scritto il 3 apr 2012 alle 6:59.

Secondo la Procura della Repubblica serba per crimini di guerra, Fatmir Limaj, ex comandante dell’Esercito di Liberazione del Kosovo e attuale Ministro dei Trasporti, avrebbe svolto un ruolo chiave nel traffico illegale di organi ai danni di cittadini serbi ed esponenti di altre minoranze etniche durante la Guerra delKosovo, alla fine degli anni ’90.

All’epoca Limaj fu nominato direttore del campo di concentramento di Lapusnik, da dove venivano deportati i prigionieri e condotti nell’Albania settentrionale, dove venivano ammazzati e poi operati per il trapianto degli organi da destinare al mercato nero.

Già nel 2003 il Tribunale Penale Internazionale dell’Aja spiccò un mandato di cattura nei confronti di Limaj, che fu poi arrestato in Slovenia il 18 gennaio dello stesso anno.

Era accusato di crimini di guerra e contro l’umanità, ma fu definitivamente prosciolto a novembre 2005 per mancanza di prove.
Tornato a Pristina intraprese una brillante carriera politica come braccio destro di Hashim Thaci, attuale primo ministro.

Già nel 2010 il rapporto di Dick Marty, relatore al Consiglio d’Europa, identificò Limaj come uno degli organizzatori del traffico di organi in Kosovo.

La medesima inchiesta oggi è condotta anche dalla Missione EULEX il cui procuratore capo, Clint Williamson, in visita a Belgrado la scorsa settimana, ha incontrato il procuratore capo serbo per un confronto sull’efficacia delle prove, molte delle quali avvalorerebbero il coinvolgimento di alcuni politici kosovari nei traffici illegali, alla fine degli anni novanta.

Lo ha confermato venerdì Bruno Vekaric, viceprocuratore serbo per i crimini di guerra. Faceva evidentemente riferimento al famigerato processo della clinica ‘Medicus’, a Pristina, chiusa nel2008 inseguito a un’inchiesta della polizia, dove furono eseguite circa 30 operazioni di trapianto illegale di organi e per i quali la Corte distrettuale di Pristina sta conducendo un’inchiesta autonoma, anche contro Limaj.

Nell’ultima udienza del processo Medicus, tenutasi il 23 marzo a Pristina, i magistrati hanno raccolto la deposizione di un cittadino polacco, Tadeusz Sadaj, 56 anni, che ha testimoniato di aver pagato 25mila euro per il trapianto di un rene a una clinica kosovara.

La gran parte delle vittime destinate a donare i propri organi – in particolare reni – erano cittadini di Serbia, Turchia, Bielorussia, Moldova, Kazakhstan e altri paesi dell’Europa oerintale e dell’Asia centrale, ex repubbliche sovietiche. Il compenso promesso loro oscillava tra i 10mila e i 15mila euro, mentre i loro organi venivano venduti al mercato nero tra gli 80mila e i 100mila euro.

Article from: www.atlasweb.it

Nessun commento:

Posta un commento