La Nigeria è uno stato profondamente aperto al dialogo inter-etnico tra tribù e al dialogo inter-religioso. Purtroppo da mesi la Nigeria è devastata da numerosi attacchi terroristici ai danni di musulmani moderati e soprattutto di cristiani. Un situazione che mina l'integrità politica del paese.
Il gruppo terroristico conosciuto come Boko Haram, apparentemente legato ad Al Qaeda e agli Shabaab che devastano la Somalia, semina il panico e la devastazione con attentati indiscriminati nei confronti di cristiani e musulmani, nell'intento di instaurare quel regime fondamentalista islamico già famoso in Afghanistan e che non conosce forme di dialogo e agisce solo con armi e attentati infami, che uccidono decine di innocenti.
Sarebbe il momento di dare una mano alla Nigeria per far si che la stabilità politica trovata per volontà popolare, potesse finalmente contribuire ad una crescita del paese, eliminando i gruppi terroristici con cui non è possibile dialogare.
Dare una mano per risolvere il problema terrorismo, però disinteressatamente, senza pretendere di gestire le risorse nigeriane come avvenuto in Iraq e in Libya, senza pretendere un indiscusso appoggio alle politiche occidentali come in Afghanistan.
La risoluzione del problema terrorismo in Nigeria non dovrebbe significare, come già avvenuto altrove, la definitiva limitazione dell'autodeterminazione di quel popolo e l'inizio di altre decine di battaglie interne per accaparrarsi il potere...
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Abuja (Agenzia Fides)- L'attacco alla moschea di Okene dimostra la vera natura di Boko Haram" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja, commentando l'assalto condotto contro la Moschea centrale di Okene nello Stato di Kogi, 24 ore dopo la sparatoria nella Deeper Life Bible Church at Otite, sempre nello stesso Stato, nella quale sono rimaste uccise almeno 20 persone. Nell'assalto alla moschea 4 persone sono state uccise, inclusi due militari di guardia.
"Boko Haram rappresenta una minaccia per tutti, non solo per noi cristiani" afferma Mons. Onaiyekan. "Non è la prima volta che viene attaccata una moschea, ma gli attacchi precedenti contro le moschee non hanno avuto lo stesso risalto degli attacchi contro le chiese cristiane, forse perché quando gruppi islamici attaccano una moschea non fa notizia" prosegue l'Arcivescovo.
"Dobbiamo metterci in testa che siamo di fronte ad un gruppo di criminali che tutti noi nigeriani, cristiani e musulmani, dobbiamo affrontarlo insieme" sottolinea Mons. Onaiyekan.
L'Arcivescovo nota anche che "Okene è una comunità in grande maggioranza islamica, nella quale vive una forte minoranza cristiana, ed è uno degli esempi dove cristiani e musulmani vivono insieme, a partire dalle stesse famiglie. Quindi non è possibile dividere quella comunità tra cristiani e musulmani". "L'attacco a Okene apre una fase nuova perché vi sarà una risposta da parte della popolazione locale. So per certo che i dirigenti musulmani e cristiani discutono come affrontare la minaccia comune" rivela Mons. Onaiyekan.
Mons. Onaiyekan si mostra prudente nel descrivere il fenomeno di Boko Haram come una persecuzione mirata esclusivamente contro i cristiani. "Non abbiamo statistiche precise ma si può affermare che le vittime musulmane di Boko Haram sono più numerose di quelle cristiane" dice l'Arcivescovo. "Questo perché Boko Haram semina violenza soprattutto nel nord-est, dove la popolazione è in gran parte musulmana: attaccano mercati, uffici statali e comandi della polizia e dell'esercito. La scorsa settimana hanno cercato addirittura di uccidere uno dei più importanti capi tradizionali del nord-est mentre usciva da una moschea".
"È vero, peraltro, che i terroristi di Boko Haram attaccano le chiese e affermano di volere cacciare i cristiani. Ma questo non toglie che questa gente non rappresenta la comunità islamica nigeriana. È quello che stiamo cercando di far comprendere all'estero. Esistono dei gruppi cristiani che sostengono la tesi della persecuzione dei cristiani. Avranno le loro ragioni ma io dico che bisogna affermare la verità perché la verità è ciò che ti salva" conclude Mons. Onaiyekan. (L.M.) (Agenzia Fides 8/8/2012)
English version: http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=32026&lan=eng
Source: www.fides.org
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