"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

domenica 12 agosto 2012

La solita storia che si ripete... "mancano fondi"

Ovviamente per problemi ampiamente previsti, prevedibili e scontati come quello dei rimpatriati sud sudanesi dal Sudan, non ci sono fondi per garantire l'assistenza da parte delle organizzazioni umanitarie. 
Ma certo, ogni stato preferisce usare i "fondi",  per fare le guerre... per quelle i soldi non mancano mai! 

Eppure le guerre costano miliardi... e i miliardi per fare le guerre se trovano sempre.... Se ne trovano per annientare l'Iraq, per distruggere l'Afghanistan, per annichilire la Libya... se ne trovano anche per progettare una nuova guerra all'Iran o alla Syria... 

Ma... Per finanziare la pace non si trova un soldo. 
Oltre a questo va anche detto che se mancano i fondi, almeno in parte c'è dietro una strategia e una pianificazione troppo blanda da parte dell'ONU e delle organizzazioni internazionali preposte. 
Lamentarsi che mancano i fondi in piena crisi non aiuta a risolvere il problema e non giustifica l'inefficienza di pianificazioni sbagliate.
Queste scuse sono già sentite, già usate e inflazionate a sufficienza da essere ridondanti. 
In nessun caso nella storia (a parte poche eccezioni) un intervento umanitario è stato pianificato, finanziato e realizzato in base alle esigenze contingenti. 
Nella quasi totalità delle operazioni umanitarie gli aiuti raggiungono solo una parte dei bisognosi e i fondi stanziati coprono solo una percentuale delle effettive necessità. 
Continuiamo pure così... tanto a morire è solo qualche povero disgraziato.
- - - - 

AFRICA/SUD SUDAN 
16.000 rimpatriati a rischio per mancanza di fondi da parte delle organizzazioni umanitarie

Juba (Agenzia Fides)- Oltre 16.000 rimpatriati sud sudanesi bloccati nello Stato dell'Alto Nilo sono rischio dopo che l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha annunciato la sua intenzione di sospendere le operazioni per i prossimi due mesi, a causa della mancanza di fondi.
Secondo quanto riferisce il sito di Sudan Tribune, IOM, prima dell'annuncio, aveva organizzato un convoglio di chiatte fluviali, partito dalla città di Renk per Juba, la capitale del Sud Sudan. A bordo vi erano più di 2.500 rimpatriati particolarmente vulnerabili, che erano bloccati da mesi nello Stato dell'Alto Nilo. Lo IOM afferma che la maggior parte dei rimpatriati si è diretta a Renk à a causa dell'insicurezza lungo il confine con il Sudan all'inizio di quest'anno e l'inizio della stagione delle piogge. Queste persone, secondo l'organizzazione hanno bisogno di aiuto urgente per tornare alle loro diverse aree di origine.
"Con più di 20.000 rimpatriati in Sud Sudan, la maggioranza dei quali si trovano a Renk, dove tutte le vie di comunicazione, con l'eccezione del fiume Nilo sono bloccate, è fondamentale avviare operazione di trasporto d'emergenza se vogliamo evitare molteplici crisi umanitarie nei punti di transito" afferma Vincent Houver, capo della missione dello OIM in Sud Sudan.
In una dichiarazione al Sudan Tribune, OIM afferma però che il suo appello per raccogliere oltre 45 milioni di dollari per fornire assistenza ai rimpatriati ancora in difficoltà, comprendente la fornitura di trasporti e l'assistenza medica, è stato finanziato solo per una somma pari di 12 % della cifra richiesta: mancano quindi oltre 40 milioni di dollari.
Inoltre, la stagione delle piogge ha gravemente ostacolato il trasporto stradale, lasciando migliaia di rimpatriati bloccati a Renk.
Si stima che circa 116.000 persone, dall'inizio dell'anno, siano tornate in Sud Sudan dal vicino Sudan. Dopo l'indipendenza del Sud Sudan le autorità di Khartoum hanno infatti deciso di espellere i cittadini originari del nuovo Stato.
Nell'ultimo anno l'OIM ha riferito di aver assistito il rimpatrio di 50.000 persone utilizzando chiatte fluviali, barche, autobus, treni e aerei per farle giungere alle loro destinazioni finali. (L.M.) (Agenzia Fides 11/8/2012)


Source: www.fides.org

Nessun commento:

Posta un commento