Il neo eletto Presidente egiziano Mohammed MORSI si recherà in Iran per una visita ufficiale già fissata per il 30 Agosto in occasione di un meeting dei così detti "paesi non allineati". E' la prima volta che un leader egiziano si reca in visita all'Iran dal 1979 ed è un ulteriore segno di cambiamento in chiave islamica per l'Egitto e un potenziale indicatore di cambiamento della politica egiziana in politica estera.
I rapporti tra i due paesi sono rimasti tesi sin dal lontano '79, anno della rivoluzione islamica in Iran (paese a maggioranza sciita) e anno in cui l'Egitto (fino ad oggi a maggioranza sunnita) siglò un trattato di pace con Israele. (A riguardo sembra interessante l'articolo del 19(08/2012, pubblicato da www.ilpost.it)
Contemporaneamente è difficile ignorare le dichiarazioni fatte nel giorno che segna la fine del Ramadan, dalla guida spirituale dell'Iran, l'Ayatollah Kamenei, che è tornato a parlare di Israele definendolo il tumore che affligge i popoli islamici (vedasi l'articolo relativo ad un'agenzia ANSA, pubblicato da www.unita.it)
In aggiunta, sembra che l'Iraq, paese in cui gli Stati Uniti hanno speso uomini, mezzi e denaro, in una guerra durata anni per liberare il paese dalla dittatura di Sadam Hussein, stia agevolando l'Iran nell'aggiramento delle sanzioni internazionali, commercializzando petrolio iraniano e favorendo l'ingerenza iraniana nel proprio tessuto economico, in particolare nel controllo di diverse banche, che permetterebbero all'Iran di svolgere operazioni finanziarie internazionali, possibilità che doveva essere interdetta proprio dalle sanzioni internazionali. (vedasi a proposito l'articolo pubblicato sul sito Voce della Russia, che a sua volta cita fonti del New York Times).
In un quadro del genere diventa evidente che la morsa attorno allo stato di Israele diventa sempre più stringente. Situazione che, nonostante la crisi economica, non può essere ignorata ancora a lungo neanche da Stati Uniti & Co. (Arabia Saudita e Turchia comprese da un punto di vista strategico e di alleanze).
Questa attenzione occidentale alla questione mediorientale fa automaticamente tornare alla memoria i recenti progetti militari occidentali contro l'Iran, minati dalla situazione caotica della Syria, altro paese che potrebbe essere interessato ad un eventuale conflitto, mantenendo buoni rapporti con l'Iran nonostante i disordini interni, e anche dai rapporti tra Iran ed Egitto, da oggi in vai di ridefinizione e probabilmente in via di stabilizzazione.
Nonostante l'argomento trattato presenti molti ulteriori aspetti e lasci spazio a innumerevoli spunti di approfondimento, è certo che la politica internazionale e la pace in Medioriente, sono ad oggi più che mai legati ad un filo.
Max
Nessun commento:
Posta un commento