Altre manifestazioni di piazza sono previste in Albania per il 4 Febbraio 2011. Questa volta non solo a Tirana ma anche a Valona, Korca e Lezha.
Sembra sempre più insistente la richiesta di dimissioni rivolta a Sali Berisha dell'opposizione socialista di Edi Rama. Rimane comunque difficile capirne i motivi. L'attuale tentativo di destabilizzazione del governo da parte dell'opposizione sembra lanciato sulla scia della "rivoluzione" che coinvolge il Nord Africa, ma non sembra ugualmente motivata.
I paesi del Magreb e l'Egitto si ribellano a regimi totalitari in piedi da decenni, mentre in Albania le elezioni si sono svolte solo nel 2009, in forma unanimemente riconosciuta come democratica.
E' vero che l'Albania rimane per adesso un paese piu' arretrato rispetto ai paesi che, almeno da un punto di vista geografico, rientrano in un quadro Europeo, ma è altrettanto vero che l'Albania ha fatto buoni passi avanti nella realizzazione di infrastrutture, tra cui l'autostrada che collega il Kosovo a Tirana e Durazzo e nel miglioramento dei servizi pubblici in chiave europea. Miglioramenti che si devono al precedente e all'attuale Governo Berisha.
Conseguentemente appare immotivata la protesta dei socialisti e pare ancora piu' immotivata la richiesta di dimissioni del Governo. Il tutto fa pensare che l'attuale movimento di contestazione sia organizzato non per vera necessità o per l'esasperazione della popolazione, ma semplicemente cavalcando l'onda delle proteste in corso nei paesi dell'area mediterranea, che come ripetiamo, vivono situazioni profondamente diverse, dovute ad anni di repressione e di regime.
La stessa Comunità Europea molto attenta alla situazione politica albanese, oltre alle usuali dichiarazioni di condanna degli scontri di piazza, dovrebbe prendere una posizione più chiara in appoggio alla democrazia e alla sua affermazione in Albania nelle sedi opportune (ovvero il parlamento e non solo la piazza), riconoscendo che l'attuale amministrazione albanese ha fatto dei passi avanti (nei limiti del possibile), in direzione di una futura integrazione europea.
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