"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

venerdì 18 febbraio 2011

Tre anni di vita per il Kosovo indipendente



Il 17 Febbraio 2011 è il terzo anniversario della dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo. A tre anni di distanza sembra che i fasti dei festeggiamenti si siano attenuati rispetto agli anni scorsi, soprattutto rispetto alla celebrazione del 2008 dove il governo spese 800 mila euro in festeggiamenti. Soldi usciti dalle casse del nuovo Stato, sembra senza nemmeno uno scontrino fiscale. 

Il 17 Febbraio 2011 oltre al terzo anniversario, segna anche la prima riunione del nuovo parlamento eletto a seguito delle consultazioni di Dicembre 2010, in parte ripetute in Gennaio e Febbraio 2011, per i numerosi brogli rilevati.

Il nuovo governo del Kosovo, sarà formato principalmente da PDK con Hashim Thaqi nella veste di Primo Ministro per la seconda volta, alleato con AKR il cui leader Bexhet Pacolli (milionario imprenditore, ex marito della cantante Anna Oxa), ricoprirà quasi sicuramente la carica di Presidente della Repubblica. 

Il tentativo estremo di formare una maggioranza che possa governare almeno sulla base dei numeri, ha incluso nella coalizione di governo anche il Partito della Minoranza Serba, il cui maggiore esponente Slobodan Petrovic sembra destinato a ricoprire l'importante ruolo di vice-Premier. 

Quest'ultimo aspetto lascia una speranza di miglioramento della situazione dei serbi che vivono nelle enclavi, che a differenza dei serbi del Nord, sono per lo più isolati dalla Serbia.

Al momento rimane difficile fare previsioni strategiche sul futuro del Kosovo e la sua tendenza alla cooperazione costruttiva con la Comunità Europea. 

Rimane da vedere quale sarà la spartizione dei ministeri e degli "Uffici di potere" tra i partiti di governo. Elemento che ci potrà dare piu' indicazioni sulle inclinazioni del nuovo esecutivo kosovaro.

Per adesso, a dispetto dei festeggiamenti, si rilevano ancora una volta alcuni dati che non ci possono lasciare tranquilli e che lasciano aperti molti dubbi:

- Scarsa affluenza alle urne che denota indifferenza diffusa da parte della popolazione per non dire scarso senso civico; 
- I soli 75 riconoscimenti internazionali (ancora insufficienti per parlare di uno stato in senso proprio); 
- La ancora forte presenza internazionale delle Nazioni Unite con la missione  UNMIK, la Comunità Europea con EULEX, ICO e Commissione Europea e NATO con i contingenti militari KFOR;
- La situazione per cui il Kosovo stenta a raggiungere gli standard minimi di legalità e rispetto dei diritti civili, a causa della forte presenza del crimine organizzato in vari settori istituzionali e amministrativi.
- Scarsa efficacia nel controllo del territorio e scarso gettito fiscale.

Nonostante la necessità europea di voler integrare il Kosovo in un contesto globale e volerne fare un partner credibile e competitivo, la situazione di fatto non fa ben sperare per il futuro, almeno nel breve periodo.

Ancora una volta... "speriamo bene".... sia per l'Europa che spende "un mare di soldi" in Kosovo; sia per i tantissimi kosovari che ancora "se la passano molto male" sia per la mancanza di occupazione, che per la carenza di servizi di base come sanità e scuola; per finire con le restrizioni alla libertà di movimento per le minoranze serbe, a causa della criminalità diffusa, scarso controllo delle armi e la mille lacune nei settori polizia e giustizia. 

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