"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

venerdì 18 marzo 2011

Anche in Iraq.... non c'è pace....


..... e a rimetterci questa volta, come tante altre volte, è un neonato e la sua mamma.
Anche "Repubblica", se pur in breve, ha documentato la tragedia che ieri si è consumata a Kirkuk, nel Nord dell'Iraq.

Un'autobomba è esplosa vicino ad alcune strutture governative e ad un ospedale provocando oltre agli ovvi danni alle strutture anche 3 morti e 18 feriti.

Tra le vittime un bambino appena nato e sua madre che era stata da poco dimessa dall'ospedale dopo il parto.

Perchè oggi ci va di parlare di Iraq? Episodi di autobombe e attentati esplosivi di ogni genere sono quasi all'ordine del giorno, anche se in Italia non se ne parla o se ne parla poco. Oggi ne vogliamo parlare perchè a rimetterci, tra gli altri c'è una creatura innocente. Un neonato del tutto estraneo ad ogni conflitto.

Pensiamo a quanti neonati, bambini e bambine rischiano la stessa sorte! Pensiamo a quanti bambini in Iraq, come altrove, nonostante i nostri "altruistici" interventi di pace, devono fare i conti con una morte probabile sin dal loro primo giorno di vita a causa dei combattimenti.

Pensiamo a quanti bambini che sopravvivono ad una morte violenta e prematura, non avranno mai una sola possibilità nella vita che quella di crescere nella paura e sopravvivere al caos.

Pensiamoci a tutto questo... e pensiamoci soprattutto con la certezza che, quando chi che sia tra NATO, ONU, EU, AU e anche singoli paesi, decidono di intervenire ed interferire con realtà indipendenti e lontane, devono mettere in conto le conseguenze di questi interventi. Soprattutto quando gli interventi si rivelano in tutto o in parte sbagliati. In particolare quando gli interventi "di pace" non mettono al centro dell'attenzione il benessere di altri esseri umani ma gli interessi economici e militari.   

Il binomio azione-conseguenza va attentamente studiato e valutato......e conseguenza come quelle descritte, per quanto poco probabili, non possono essere umanamente accettate. 

Eventi come quello di ieri a Kirkuk hanno una responsabilità terribile che ricade sicuramente sugli attentatori, ma in accadimenti del genere non ci sono innocenti, per quanto piccola, una parte della responsabilità ricade anche su chi ha creato questa situazione di caos in Iraq, cioè tutto il "mondo civile".

Che Dio ci possa perdonare.

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