"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

sabato 2 luglio 2011

“Ancora drammatica la situazione degli sfollati di Abyei”

Ancora sul Sudan e ancora situazioni drammatiche... a rischio di essere ripetitivi ma la situazione del Sudan sembra essere di una crudeltà assurda nei confronti dei civili. 

Ci sono paesi che se e quando vogliono, trovano la strada per intervenire ovunque. Scuse e motivazioni retoriche, vero spirito umanitario e altruismo, qualche trattato di amicizia dimenticato e rispolverato, una scusa la trovano tutti... se vogliono.

Lo dimostrano gli avvenimenti di Libya, con Francia, USA e Regno Unito in testa agli eserciti umanitari; 
Yemen con gli Stati Uniti che fanno strage di affiliati ad Al-Qaeda con i droni "Predator" in piena crisi politica del paese; 
recentemente anche in Somalia gli Stati Uniti hanno usato gli stessi droni nel tentativo di "fare la pelle" a qualche terrorista di Al-Shabaab;
Sempre gli Stati Uniti, con Cina, Giappone e tanti altri si sono "lanciati" su Haiti a seguito dell'emergenza umanitaria militarizzando tutto e coordinando militarmente gli aiuti umanitari.

Questo è solo per portare alcuni esempi e altri se ne potrebbero fare. In Sudan non si capisce perché, si lascia morire un sacco di gente lasciando l'iniziativa alla lentezza dell'ONU con interventi che fin'ora sembrano poco efficaci e sicuramente insufficienti.

Come dire... almeno l'ONU ci prova... 
Ci prova... si... (è una delle ragioni per cui l'ONU esiste)... ma talvolta sarebbe anche il caso di riuscire in qualche cosa... anziché provare solamente.
Max

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2011-07-01

Juba (Agenzia Fides) - “La situazione degli sfollati di Abyei rimane drammatica, nonostante l’arrivo di alcuni aiuti umanitari” dice all’Agenzia Fides Mons. Roko Taban Mousa, Amministratore Apostolico di Malakal, nel sud Sudan, nella cui giurisdizione rientra Abyei, area contesa tra nord e sud Sudan. L’omonimo capoluogo è stata occupata dai militari di Khartoum il 21 maggio (vedi Fides 25/5/2011). Decine di migliaia di abitanti sono fuggiti provocando una grave crisi umanitaria. “Decine di migliaia di persone vivono ancora all’addiaccio nella boscaglia, sotto la pioggia incessante. Cibo e medicinali continuano a scarseggiare. Particolarmente drammatica è la situazione delle mamme, che sono state costrette a partorire lungo il ciglio della strada dei neonati che sono preda della malaria e della dissenteria” dice Mons. Mousa.
Nord e Sud Sudan hanno raggiunto un accordo che prevede l’invio ad Abyei di 4.200 Caschi Blu etiopici, il ritiro dei soldati di Khartoum e la smilitarizzazione della zona (vedi Fides 21/6/2011). “L’avvio del dispiegamento delle truppe dell’ONU è previsto dopo il 9 luglio (la data fissata per la proclamazione dell’indipendenza del sud Sudan). Si spera che, quando finalmente i Caschi Blu etiopici si saranno dispiegati, la popolazione riprenda fiducia e faccia ritorno ad Abyei, riprendendo a coltivare la terra” dice l’Amministratore Apostolico di Malakal. Un ritorno difficile perché, come sottolinea Mons. Mousa, “diverse abitazioni di Abyei sono state saccheggiate e distrutte dalle truppe del nord Sudan”.
Per quanto riguarda il Sud Kordofan, l’altra regione al centro delle tensioni tra nord e sud Sudan, Mons. Mousa riferisce “che la situazione non è chiara, anche perché ai giornalisti non è permesso recarvisi. È quindi difficile accertare da testimoni indipendenti quello che sta succedendo nell’area. Si sa comunque che nel sud Kordofan la situazione umanitaria è molto grave” conclude l’Amministratore Apostolico di Malakal. (L.M.) (Agenzia Fides 1/7/2011)


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