"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

martedì 26 luglio 2011

SOMALIA: "All'azione umanitaria occorre accompagnare un'azione politica"

Notizie che arrivano direttamente dal Corno d'Africa, conferme che la situazione è oramai insostenibile.
Tra l'altro si è aperta la riunione d'emergenza della FAO a Roma.


Sono mesi che si parla della crisi umanitaria del Corno d'Africa e soprattutto in Somalia, crisi umanitaria dovuta oltre che ai combattimenti, soprattutto alla siccità.


Mentre la Somalia "non belligeranete" muore di fame da mesi, la FAO si riunisce solamente adesso... alla faccia dell'emergenza.


La FAO... ne riparleremo della FAO... ne riparleremo presto... 
Max
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Mogadiscio (Agenzia Fides) - "Non vorrei che la corsa per far fronte all'emergenza umanitaria, necessaria per salvare milioni di persone, nasconda però il problema di fondo, che è la mancanza della struttura statale" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giorgio Bertin, Vescovo di Gibuti e Amministratore Apostolico di Mogadiscio, capitale della Somalia. Oggi, 25 luglio, a Roma si è aperta la riunione di emergenza della FAO sulla gravissima crisi alimentare che ha investito il Corno d'Africa. Il Paese più a rischio è la Somalia, da anni in preda alla guerra civile
"Il problema della Somalia è la mancanza dello Stato - prosegue Mons. Bertin -. Se non si prende atto di questa situazione si continuano a tappare i buchi, senza risolvere il problema. L'azione umanitaria, che deve essere fatta con urgenza, deve essere accompagnata anche da un discorso politico con i responsabili somali. Ne ho incontrati alcuni a Nairobi tre settimane fa - afferma Mons. Bertin -. Ho detto loro che quanto sta accadendo deriva anche dal fatto che non sono riusciti ad esprimere una vera leadership in grado di ricostruire le strutture statali. Si è invece privilegiato l'interesse personale e quello della famiglia o del clan".
Secondo gli Shabab (gli appartenenti al movimento islamista che si oppongono al governo di Mogadiscio) l'emergenza umanitaria è enfatizzata dall'ONU per creare un pretesto per interferire nella situazione interna della Somalia. Secondo Mons. Bertin "tra gli Shabab vi sono diverse anime. Quella che aveva fatto una dichiarazione a favore del ritorno delle ONG, è più vicina ai clan e si rende conto che la popolazione muore di fame. Vi e poi un'altra componente, più radicale, legata ad un certo contesto internazionale, a cui probabilmente non importa questa tragedia". "Insomma, gli Shabab non sono così uniti anche se danno l'impressione di essere un movimento unitario" conclude l'Amministratore Apostolico di Mogadiscio. (L.M.) (Agenzia Fides 25/7/2011)

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