"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

mercoledì 27 luglio 2011

Kosovo: tensione a confine con la Serbia - Corriere della Sera

Kosovo:tensione a confine con la Serbia - Corriere della Sera
26 Luglio 2011


(ANSA) - PRISTINA - Sale la tensione tra Kosovo e Serbia, dopo l'invio, questa notte, delle forze speciali kosovare al confine nord con la Serbia. Quattro poliziotti sono rimasti feriti nel corso dell'operazione, voluta per controllare l'embargo doganale alle merci serbe imposto la scorsa settimana da Pristina. Le forze speciali si sono scontrate con la popolazione serba del nord del Kosovo: un poliziotto è stato ferito da un ordigno e altri tre sono rimasti feriti dal lancio di sassi.

From: www.corriere.it

In effetti nessuno sembra capire cosa succede in Kosovo. Il Nord è, e rimane un territorio fuori controllo per le autorità di etnia albanese che amministrano il neo costituito stato kosovaro.

La parte Nord della regione, quella confinante con la Serbia è popolata da kosovari di etnia serba e religione cristiano-ortodossa, sia per lingua che per tradizioni, usi e costumi, non hanno nulla a che vedere con la maggioranza che governa il paese di etnia albanese e religione in prevalenza musulmana. Inoltre la discriminazione dell'attuale governo kosovaro nei confronti delle minoranze etniche e religiose è nota e documentata da autorevoli osservatori internazionali.

Fa notizia ma non dovrebbe sorprendere quello che è accaduto oggi nel Nord del Kosovo. L'autorità del governo di Pristina non fa presa nell'area Nord del paese che non ha mai accettato di essere governata da Pristina.

Quella del Kosovo è e rimane una questione aperta, rimane una nota dolente causata da un riconoscimento di indipendenza privo di fondamento nel diritto internazionale e pieno di controsensi, valutato troppo superficialmente da ONU e Comunità Europea.

Quello che è successo oggi è sempre successo fin dalla fine della guerra nel 1999 e continuerà a succedere fino a quando la zona Nord del Kosovo non riuscirà ad autodeterminarsi come è successo per il resto del paese grazie all'intervento e alla decennale presenza NATO.

Va da se che a nessuno al Nord fa comodo cedere alle richieste di Pristina di pagare le tasse doganali sulle importazioni. Non fa comodo al crimine organizzato che grazie alla generale confusione istituzionale riesce a fare affari d'oro, non fa comodo agli ultra-nazionalisti che non intendono accettare nessun dominio straniero, tanto meno quello kosovaro-albanese, non fa comodo a chi dal mancato pagamento delle tasse doganali riesce a guadagnare qualche soldo che avrebbe volentieri guadagnato con un lavoro onesto.

Oggi le possibilità di lavoro in Kosovo per un individuo di etnia serba sono ridotte a zero. In gran parte a causa della disoccupazione dilagante e della situazione economica del Kosovo vicina alla bancarotta, ma anche per le discriminazioni che ci sono nei confronti dei serbi (nessuno assumerebbe un serbo a Pristina neanche per lavare i vetri ad un semaforo) e le limitazioni alla libertà di movimento che non consentono ai serbi di muoversi liberi e sicuri nel territorio kosovaro a causa del sempre dilagante odio etnico, retaggio dell'ultima guerra.

Max

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