"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

lunedì 3 gennaio 2011

Kosovo - problemi che restano


Con l'anno nuovo i problemi vecchi restano, anche se vedo, con piacere un cambiamento di tendenza anche da parte dei mass media.

Da quando è esploso ufficialmente lo scandalo del traffico di organi che coinvolge il primo ministro del
Kosovo indipendente Hashim Thaqi, mi sembra che anche gli "irriducibili ben pensanti" pro europa unita e allargata, inizino a schierarsi dalla parte della ragione o quantomeno a prendere atto della realtà.

Sembra che piano piano ci si stia accorgendo che l'indipendenza di una regione geografica dell'Europa, gestita da criminali, non sia esattamente la soluzione migliore per una integrazione europea definitiva.

Purtroppo lo stupore e l'interesse viene sollecitato solo quando ci sono notizie di fatti gravi come il traffico di organi architettato da persone che dovrebbero essere i punti di contatto, dialogo e riferimento per i singoli paesi europei e la comunità tutta. Fatti che dopo il rapporto Marty all'Unione Europea, sembra difficile ignorare o nascondere, come era stato fatto con il libro  di Carla Del Ponte, "La Caccia".

Fino a quando le indagini riguardavano altri crimini o traffici di droga, la nostra "europeissima ipocrita politica" ha tollerato, chiudendo un occhio o anche due. Adesso, sembra esserci questa presa di coscienza come un lampo a cel sereno, come se nessuno ne avesse sentito parlare prima.

Ci stiamo accorgendo che le minoranze in Kosovo subiscono un trattamento indegno non riescendo ad affermare o ottenere, neppure il rispetto dei diritti fondamentali come, per esempio, sicurezza, libertà di movimento, lavorare o vivere nella propria casa.

Non sono forse questi i motivi che ci hanno spinto a prendere posizione contro Milosevic nel 1998? Esattamente lo stesso piano di pulizia etnica viene attuato oggi dai kosovari albanesi detentori del potere, nei confronti di qualsiasi minoranza del Kosovo, soprattutto quella serba.

Dove sono adesso i "paladini della giustizia internazionale" che nel 1998 hanno bombardato il Kosovo per favorire l'avanzata dei criminali dell'UCK? Saranno troppo impegnati a mantenere sicura la base militare che hanno costruito nel Sud-Est del Kosovo per capire cosa sta succedendo !!

Sono vecchie storie che si trasmettono di anno in anno, dall'anno vecchio all'anno nuovo. Per fortuna sembra che ci sia una graduale presa di coscienza.

Fiduciosi nell'anno nuovo.... fiduciosi attendiamo sviluppi.....

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