FOLGORE!....e si moriva
E' un il diario di un Paracadutista della Folgore, Raffaele Doronzo, che ha combattuto la guerra d'Africa ed ha vissuto i fatti di El Alamein, la ritirata verso Tripoli e successivamente verso la Tunisia.
Doronzo è uno dei pochi paracadutisti della Folgore ad essere rientrato in patria vivo se pur ferito.
L'autore racconta le sue impressioni annotate giorno per giorno o quando c'era tempo per farlo, parla dei colleghi che ricorda volentieri e omette di citare quelli che avrebbero avuto comportamenti non degni di lode.
La descrizione dei bombardamenti dell'artiglieria e degli aerei inglesi sulle linee della Folgore danno l'idea di ciò che i nostri paracadutisti possono aver vissuto in quelle settimane, nascosti in una buca nella speranza che la bomba o il proiettile d'artiglieria non cada propio la dentro.
In molti passi del testo l'autore chiama in causa Dio, in molti brani egli affida a Dio la sua anima e quella dei compagni. Affidarsi a Dio era in quei momenti l'unica speranza di sopravvivenza, battuti dalle bombe per ore ed ore e poi all'assalto di un memico superiore per mezzi e numero di uomini.
Ciò che si comprende in conclusione è che la Folgore non ha mollato mai, ha smesso di combattere solo quando tutti i suoi uomini erano oramai caduti sotto i colpi di un avversario meglio equipaggiato e numericamente surclassante.
Io l'ho letto volentieri e anche con un pizzico di commozione verso la fine. Il finale è degno dei libri di McNab, con la differenza che Doronzo racconta una storia vera dall'inizio alla fine.
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