Il Reggimento Paracadutisti, duramente addestrato per essere lanciato su Malta, nel 1942 fu invece impiegato con altre truppe di terra nella campagna d'Africa.
Attestata sul fronte egiziano con altri reparti italo-tedeschi, la Folgore posta a protezione del fronte sud, riusci da sola ad arrestare l'avanzata inglese da ovest verso est.
A causa dell'ardimento e della determinazione dei paracadutisti italiani, la strategia inglese di avanzata fu modificata: "a sud non si passa", di conseguenza lo sforzo di sfondamento inglese fu concentrato a nord, verso la costa mediterranea.
La Folgore mantenne le posizioni fino all'ultimo, fino all'ordine tassativo di ritirata verso la Libia che arrivò nel momento in cui ogni altra posizione era perduta. La Folgore, oramai quasi accerchiata dal nemico, si trovava sopravanzata dalle truppe inglesi di molti chilometri.
Pur senza mezzi di trasporto e senza rifornimenti di acqua e munizioni, la ritirata nel deserto non fiaccò lo spirito combattivo dei paracadutisti che tennero testa al nemico all'estremo delle possibilità umane.
L'ardimento e la determinazione dei paracadutisti italiani fu riconosciuto da alleati e nemici. La Folgore è l'unico reparto che ha avuto l'onore delle armi dalle truppe nemiche nella guerra d'Africa.
"El Alamein" è un piccolo volume che ripercorre la cronaca di quei giorni eroici dal 28 Ottobre 1942 ai primi giorni di Novembre dello stesso anno. Oltre ai fatti storici e la cronaca di guerra, il volume narra le gesta di alcuni dei nostri paracadutisti che in netta inferiorità di uomini e mezzi, hanno fatto si che il grido "Folgore!" rimanesse scritto nella storia della Seconda Guerra Mondiale.
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