Non ci stanchiamo di ripetere che direttamente o indirettamente, sbandierando la bandiera dei "paladini dei diritti umani", la guerra si fa per motivi di interesse economico, primo fra tutti il petrolio.
Dall'articolo che segue va rilevato inoltre che anche il tanto esaltato ed elogiato impegno internazionale a protezione dei civili va via via diminuendo.
Ancora più sconcertante è l'indifferenza dei mass media rispetto ai conflitti che coinvolgono il Sudan dove da anni, per vari motivi e in zone diverse, si combatte quasi senza sosta, senza che nessuno ce ne parli come invece si parla di Lybia o Afghanistan.
Max
Khartoum (Agenzia Fides) - "La popolazione in fuga dalla città si sta ancora muovendo verso sud" dice all'Agenzia Fides, p. Peter Suleiman, parroco di Abyei, la città alla frontiera tra nord e sud Sudan, occupata dalla truppe di Khartoum lo scorso 21 maggio. "Il governo di Bahr el Ghazal sta inviando degli automezzi per trasportare le persone che fuggono a piedi. Da quello che so, finora non vi sono organizzazioni umanitarie sul terreno per aiutare queste persone, che sono senza riparo sotto la pioggia, prive di cibo e medicine" dice p. Suleiman.
"Ci sono circa 19-20mila persone totalmente prive di assistenza umanitaria" conferma all'Agenzia Fides mons. Roko Taban Mousa, Amministratore Apostolico di Malakal. "Nessuno sembra prestare attenzione al dramma di questa gente. Se questa situazione dovesse protrarsi nel tempo, molte persone, specie bambini ed anziani perderanno sicuramente la vita. Gli sfollati sono sotto la pioggia, senza alcun riparo, con il rischio della diffusione di colera e malaria. È una situazione terribile che deve trovare una risposta da parte di tutti" conclude mons. Taban. (L.M.) (Agenzia Fides 25/5/2011)
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