"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

sabato 6 agosto 2011

Asia Times Online :: A secret war in 120 countries

Asia Times Online :: A secret war in 120 countries

L'articolo a cui conduce il link è pubblicato sul sito www.atimes.com
La traduzione in italiano è disponibile sul sito www.ComeDonChishotte.org, cliccando su questo link

Si tratta solamente di un articolo di giornale on-line ma non sembra una storia inventata o una cronaca faziosa di qualche Duilio che ci racconta quello che vuole inquadrando se stesso, si tratta in effetti di un'intervista con alcuni personaggi che fanno parte dell'ambiente.

In ben 120 paesi nel mondo c'è un contingente o un commando o una unità segreta degli Stati Uniti che porta avanti operazioni militari, raid o addestramenti di varia natura.

Operazioni palesi come in Afghanistan o Iraq, operazioni più velate ma che trapelano come in Somalia e Yemen o addirittura operazioni segrete di cui non si sa nulla come è successo in Pakistan con l'omicidio di Bin Laden e in chi sa quanti altri paesi nel mondo.

Un articolo su un giornale on-line non è "La Bibbia", merita comunque darci un'occhiata per capire la vera portata del fenomeno "guerra" in tutto il mondo. 

Ciò che non si capisce (magari dovrebbe spiegarlo al resto mondo il Premio Nobel per la Pace Barak Obama), è il motivo di tutte queste guerre e di tutti questi interventi degli Stati Uniti in 120 paesi del mondo. 

Tutto questo intervenire con la forza ovunque e comunque, decidendo unilateralmente su dove e come intervenire e soprattutto ai danni di chi, denota forse una certa paura del prossimo?
Paura di essere conquistati da chi sa quali forze ostili ed oscure?
Tutta questa caccia ai fantasmi sembra oramai un po' esasperata e rivolta a troppi potenziali nemici.

Forse per Obama l'unica razza di cui non si deve aver paura è quella americana e quando si parla di altri popoli o sono utili alla causa americana o sono sacrificabili ad essa o sono ostili e quindi da eliminare. 

Storicamente si ricordano altre figure che in maniera più eclatante la pensavano all'incirca allo stesso modo. Tra le tante c'è sicuramente Napoleone che per paura di vedere la Francia invasa dai popoli confinanti ha fatto la guerra a tutta l'Europa e anche oltre. 
Altra figura storica emblematica che si considerava membro di una razza superiore e fautore di una società perfetta, è sicuramente Adolf Hitler di cui è superfluo parlare ma che da "intelligence non confermate" attualmente brucia nel profondo dell'inferno.

La differenza principale ai giorni nostri, tra i potenti del passato e i potenti di oggi, sta ancora nel concetto di "buono e cattivo". Napoleone era ambiguo, era buono ma anche cattivo, Hitler era riconosciuto cattivo quasi all'unanimità, Obama ad oggi è considerato il buono di turno indipendentemente da quanta gente muore a causa delle sue guerre e dei suoi reparti speciali. 

Speriamo solamente di non trovarci mai in contraddizione con il suo punto di vista perché... che si venga considerati buoni o cattivi... morire per mano di qualcuno... non fa piacere a nessuno. (pure il finale in rima..)
Max

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