E' sempre questione di gusti, di punti di vista, di culture e tradizioni, comunque... il buono e il cattivo, il bene e il male, il bello e il brutto, non sta mai tutto da una parte o tutto dall'altra...
Questa affermazione che potrebbe sembrare scontata perde di ovvietà quando si parla di politica internazionale, di "defence policy" e soprattutto di interessi nazionali in gioco che prevaricano ogni buon senso e tendono a categorizzare, a classificare, a "fare di tutta l'erba un fascio".
In molti casi c'è la tendenza a semplificare, a ridurre ai minimi termini e a raggruppare in categorie per facilitare la comprensione da parte di qualche "ignorante" che trovandosi al vertice di qualche istituzione, deve decidere sul da farsi e non riuscirebbe a capire altrimenti.
In altri casi altrettanto gravi, si additano come "cattivi" tutti quelli che non la pensano come noi, tutti quelli che "la vedono in modo diverso". Anche in questo caso si tratta di "ignoranza" ma di una ignoranza non colposa come nel caso precedente, bensì dolosa. In questa visione etnocentrica i perchè e le motivazioni dell'altro proprio non interessano.
E il buono?
In un'ottica molto realista si può ben affermare che il buono sia sempre quello con le armi più grosse.
Quindi anche se per le persone di buon senso i buoni e i cattivi non sono mai tutti da una parte o tutti dall'altra... l'articolo seguente riassume in maniera calzante il punto di vista dei principali governanti del mondo e ci fa capire chi consideriamo "i buoni" e chi sono da considerare "i cattivi"...
ATTENZIONE: considerare "cattivo"... nell'attuale lettura della politica internazionale, equivale a dire che "merita di essere ucciso", "uno da eliminare", "un criminale da imprigionare" e nella migliore delle ipotesi... qualcuno che va zittito per sempre.
In effetti è questo che fanno "i buoni" in ogni parte del mondo...
Max
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di Lorenzo Moore
1 Agosto 2011
I ribelli libici sono buoni. Gheddafi è cattivo. I ribelli siriani sono buoni, Assad è cattivo. Gli egiziani sono buoni, ma anche cattivi. I contestatori e dissidenti arabi del Bahrein, dell’Oman, dello Yemen e dello scatolone petrolifero saudita sono cattivi, forse cattivissimi.
Sono buoni, invece, i governi feudali di quegli Stati come pure buoni - o buonissimi - sono i governi al Maliqi, per l’Iraq e Karzai, per l’Afghanistan, imposti a mano armata dagli anglo-americani. Tunisini, algerini e marocchini, finché sono governati da regimi pro-Occidente sono naturalmente buoni. Se si rivoltano sono pericolosi e quindi cattivi. Lo stesso vale anche per i non arabi: è sufficiente essere musulmani. In generale gli islamici, si sa, sono cattivi, mentre i cristiani e gli ebrei sono buoni. Avevano ragione Samuel Huntington e l’Oriana Fallaci. Ha dunque ragione anche Anders Behring Breivik, il Vendicatore (è o non è un terrorista, ci chiediamo...) di Norvegia.
English version: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=9814&lang=en
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