Le lotte interne all'ex Sudan continuano nelle zone di confine tra i due nuovi stati del Nord Sudan e Sud Sudan, scaturiti dal referendum del Gennaio 2011.
La zona ancora oggi contesa è il Sud Kordofan che si trova al confine (ancora da determinare con chiarezza) tra i due stati indipendenti del Nord Sudan e Sud Sudan.
Il Kordofan è una estesa regione localizzata al centro del territorio sudanese. La stessa è divisa in tre aree rispettivamente Nord Kordofan, Est Kordofan e Sud Kordofan.
Del Sud Kordofan fa parte il distretto di Abyei che rappresenta uno maggiori bacini petroliferi al confine tra i due stati sudanesi.
La regione è abitata da popolazioni tribali stanziali tra cui:
- i Nuba, popolazione che prende il loro nome dai monti Nuba del Sud Est Kordofan e che alimenta il movimento dissidente conosciuto come Moviemento per la Liberazione del Sudan (SPLM);
- i Dinka che rappresentano uno dei maggiori gruppi etnici del Sudan Meridionale;
- e alcune tribù semi-nomadi che trascorrono parte dell'anno nell'area.
Max
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SUDAN - Il Sud Kordofan: nuovo “punto caldo” della regione
Khartoum (Agenzia Fides)- Il Sud Kordofan, regione del nord Sudan al confine con il Sud Sudan (da poco diventato indipendente) sembra essere diventato il nuovo “punto caldo” che minaccia la stabilità del regime di Khartoum.
In questa area dall’inizio di giugno violenti combattimenti oppongono le truppe sudanesi ai ribelli Nuba che avevano combattuto affianco dei sudisti durante la guerra del 1983-2005. I ribelli Nuba del sud Kordofan sono infatti raccolti sotto la sigla del Sudan People’s Liberation Movement-North (SPLM-N), nato come sezione del SPLM, il movimento di guerriglia che agiva nel sud Sudan e che ora è al potere in Sud Sudan.
Secondo quanto riporta il quotidiano “Sudan Tribune” l’SPLM-N è in avanzata trattativa con due movimenti di guerriglia che operano nel Darfur (ovest del Paese) per unire le forze al fine di rovesciare il regime di Khartoum. Il 7 agosto i tre gruppi ribelli hanno annunciato la costituzione del Sudan’s Revolutionary Front Alliance (SRFA), il cui obiettivo è il rovesciamento del regime del National Congress Party (NCP il partito al potere a Khartoum) per poi dare vita ad uno Stato liberale e laico.
La gravità della situazione nel sud Kordofan è stata sottolineata dall’emissario statunitense Princeton Lyman, che teme un allargamento del conflitto ad altre aree della regione e persino al Sud Sudan, visto i legami esistenti tra i combattenti Nuba e quelli sudisti.
Il governo di Khartoum è accusato di condurre bombardamenti contro la popolazione civile. Il sito del Sudan Catholic Radio Network riporta la testimonianza di un sacerdote, il cui nome non è stato pubblicato per motivi di sicurezza, che afferma che Khartoum ha inviato 500 spie nel Sud Kordofan per coordinare i bombardamenti. Le spie sarebbero dotate di telefoni satellitari con i quali trasmettono le coordinate degli obiettivi da colpire.
Nel frattempo continuano gli sforzi negoziali dell’Etiopia per giungere ad un cessate il fuoco nella regione, dopo che, a luglio, è fallita la mediazione intrapresa dall’ex Presidente sudafricano Thabo Mbeki. (L.M.) (Agenzia Fides 11/8/2011)
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