"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

sabato 5 maggio 2012

A proposito di tasse... e di chi le paga...

Molte volte potrebbe non essere un problema pagarle... le tasse, ammesso di sapere bene come si fa.
Il problema potrebbe essere il rapporto asettico con qualche funzionario di qualche ufficio pubblico. Potrebbe essere un problema essere trattati con superiorità e in maniera troppo distaccata da qualche funzionario, che al contrario è pagato per dare delle risposte professionali in virtù del suo ufficio e dovrebbe per prima cosa essere gentile, visto che è pagato con i soldi di tutti.

In questo momento in cui la pressione fiscale porta addirittura al suicidio, può darsi che qualcuno si svegli in un giorno di ordinaria follia, in cui non riesce più a far parte, passivamente di un sistema complicato, impossibile da seguire e oppresso da una marea di tasse da pagare. 

Bene... in un giorno come questo, essere trattato con maleducazione e con superficialità da qualche funzionario pubblico, pagato con i soldi di tutti, diventa troppo per il nostro contribuente.
Diventa così troppo sentirsi trattato con troppi "se" e troppi "ma", che anziché suicidarsi e soccombere alle ingiustizie della burocrazia, della superficialità e del costo del socio statale al 60%, decide di darci un taglio. 

E' in questo momento di svolta decisiva che il nostro amico si vede passare davanti agli occhi il "culo" che si è fatto per tutta la vita per guadagnare due soldi, si vede passare davanti agli occhi tutti i soldi che deve pagare di tasse per mantenere un schiera di auto blu che portano in giro qualche professore di economia che in una o più legislature ha mandato il paese sull'orlo del "default". 

Con tutte queste immagini che passano davanti agli occhi, la goccia che fa traboccare il vaso può facilmente diventare il primo coglione maleducato e incompetente che a prima mattina ci si presenta davanti, un tizio che anziché darci risposte esaurienti e precise, ci fa solo alzare la pressione ripetendo ancora una volta " ..è... ma...". 

E' così che un onesto contribuente, timorato della legge e ligio alle regole, di punto in bianco decide di ottenere da solo quella giustizia che non riesce ad avere altrimenti, quella cortesia che gli sarebbe dovuta a parziale riconoscimento dello sforzo di lavorare da solo e condividere i sudati guadagni con il socio statale che si prende sempre e comunque la sua parte, sotto forma di tasse.

Attenzione amici miei... attenzione perché fino al momento in cui c'è la percezione di avere qualche cosa da perdere, tutti o quasi riescono a resistere e ad accettare l'oppressione di una casta di bugiardi, di ladri e incompetenti.

Quando questa percezione svanisce la soluzione diventa estrema. Nella maggior parte dei casi la soluzione estrema è il suicidio, come ci insegna la cronaca recente, in altri, pochi casi, la soluzione può diventare quella di ottenere giustizia con la forza, ottenere di essere ascoltati da chi altrimenti rimane sordo a legittime richieste. 

Riferimenti a fatti realmente accaduti sono ovviamente casuali.

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