"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

martedì 22 maggio 2012

Da ex estremista a presidente, Nikolic 'cambia' il Paese

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Importante risultato elettorale alle presidenziali in Serbia...
Dunque si inizia a vedere l'effetto dell'inerzia della Comunità Europea. L'immobilità in politica estera e il perseverare in decisioni assurde solo per favorire l'alleato di oltre oceano.
Con Nikolic la questione Kosovo non dovrebbe essere più in discussione. Fino ad ora si è tentato di offrire il classico "contentino" alla Serbia di Tadic: un lento, lentissimo processo di avvicinamento ad un'Europa che, tra crisi economica e incapacità di elaborare un piano coerente in politica estera, ha perso l'appetibilità di un tempo. 

Da oggi sembra chiaro che ci dovrà essere un cambiamento nella gestione delle relazioni con la Serbia. Quasi sicuramente ci sarà un cambiamento ai tavoli di trattative che con tante, troppe chiacchiere fino ad oggi hanno tentato di tutto per ottenere un riconoscimento del Kosovo albanese da parte della Serbia.
Quest'ultima ipotesi con Nikolic non dovrebbe più essere un'opzione, bensì una certezza, la certezza che la Serbia è uno stato indivisibile come sancito dalla costituzione stessa del paese e dal diritto internazionale prima che venisse stravolto da Stati Uniti e Comunità Europea negli ultimi 10 anni.

Certo che ristabilire l'ordine logico delle cose sembra un'utopia. Sarebbe troppo onesto porre rimedio agli errori fatti e far entrare la Serbia nella Comunità Europea con "la regione a statuto speciale del Kosovo", si preferisce perseverare nell'errore e nell'ipocrisia tenendo la Serbia fuori dalla Comunità per scelta e il Kosovo fuori perché, anche con tutti gli aiuti del mondo" non arriverà mai al raggiungimento dello "standard minimo" necessario.

Di sicuro l'elezione di Nikolic e l'ascesa degli ultra-nazionalisti, segna una svolta e un cambiamento importante nei rapporti tra Serbia ed Europa Unita, ma anche tra Serbia e Russia. 
Sarà interessante vedere quale sarà il nuovo bilanciamento delle forze in campo.
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TMNews - Serbia
Da ex estremista a presidente, Nikolic 'cambia' il Paese

Belgrado, 21 mag. (TMNews) - Classe 1952, Tomislav Nikolic, leader del Partito progressista serbo (Sns) da ieri sera è il nuovo presidente della Repubblica in Serbia, dopo aver battuto al ballottaggio il capo di Stato uscente, il filo-europeista Boris Tadic. Sconfitto già nel 2004 e nel 2008, 'l'eterno perdente' si è riscattato con una vittoria, a sorpresa, del 49,76% (dato preliminare), contro il 47,15%, di Tadic, favoritissimo, invece, per i sondaggi pre-elettorali.

Nikolic trae dunque i frutti del taglio netto deciso nel 2008 con il suo ex Partito radicale serbo (Srs), voce dell'estrema destra nazionalista, guidata 'a distanza' da Vojislav Seselj, attualmente sotto processo all'Aia per crimini di guerra. Dopo esserne stato per anni il braccio destro, Nikolic - che fu anche vicepremier durante la dittatura Milosevic - ha fondato il suo Sns di posizioni più moderate, ancora legate alla tradizione nazionalista e filorussa, ma non più contrarie all'euro-integrazione di Belgrado. Fu una spaccatura senza precedenti nell'estrema destra serba, interpretata, soprattutto all'estero, come un positivo segnale di normalizzazione per l'intero Paese.

Nel proclamare la sua vittoria, Nikolic ha subito rassicurato come, durante la sua leadership "la Serbia manterrà il suo cammino europeo". Pur definendo il risultato "la dimostrazione che la Serbia ha voluto proteggere i suoi cittadini in Kosovo", la cui indipendenza resta per Nikolic inaccettabile, nonostante le pressioni di Bruxelles.

Fonte: www.tmnews.it

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