Ecco il più classico esempio e le ovvie conseguenze delle lotte di potere.
La separazione tra Sudan e Sud Sudan del Luglio 2011 è stata sancita da un referendum indetto di comune accordo tra le parti in causa e le Nazioni Unite, un accordo "ben riuscito" tra Omar Al-Bashir, leader sudanese, accusato di crimini contro l'umanità e la nuova casta politica del Sud Sudan. Un accordo che di fatto divide cristiani e musulmani ma che non ha tenuto conto né delle zone di confine e quindi della spartizione delle risorse petrolifere, questione che le parti in causa tentano di dirimere con le armi, né delle popolazioni nomadi, che con i confini politici hanno poca dimestichezza, né delle migliaia di persone di nazionalità Sud Sudanese che devono abbandonare forzatamente le loro case in Sudan.
Non è tanto criticabile in fatto che il governo del Sudan decida di espellere i cittadini Sud Sudanesi senza permesso di soggiorno, quanto l'inadeguatezza del governo del Sud ad accogliere queste migliaia di propri cittadini, incombenza che non sembra affatto pianificata a dovere e che necessita di aiuti internazionali.
Speriamo che la nuova migrazione non sia causa di una nuova crisi umanitaria.
Max
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SUD SUDAN - Il dramma degli espulsi, dei rifugiati e degli sfollati nel Sud Sudan
Juba (Agenzia Fides) - Mentre Sudan e Sud Sudan rimangono sul piede di guerra, stanno arrivando a Juba decine di migliaia di sud sudanesi espulsi da Khartoum, perché privi dei permessi di soggiorno.
Il 14 maggio è giunto nella capitale sud sudanese il primo gruppo di 164 persone, provenienti da Khartoum con un volo organizzato dall'Organizzazione Internazionale per i Migranti (IOM), su un totale di 12.000 persone che dovranno lasciare il Sudan nei prossimi giorni.
In Sudan vivono centinaia di migliaia di sud sudanesi che hanno perso il lavoro e non hanno permesso di soggiorno dopo la proclamazione dell'indipendenza del Sud Sudan, nel luglio 2011.
Tra loro vi sono pure diverse persone di ascendenza sud sudanese ma che sono nate nel nord Sudan e che quindi fanno fatica, in caso di espulsione, ad adattarsi a vivere nel loro nuovo Paese.
Il Sud Sudan dovrà farsi carico della sistemazione di queste persone, trovando loro alloggi e lavoro.
L'instabilità nella quale vivono alcune aree del Sud Sudan ha inoltre costretto alla fuga decine di migliaia di abitanti. Oltre agli sfollati interni, Juba deve farsi carico dei rifugiati provenienti dal Sud Kordofan, stato del nord Sudan ma la cui popolazione ha combattuto a suo tempo con i sud sudanesi contro il regime di Khartoum. Secondo fonti ONU sono 100.000 i rifugiati sudanesi accolti nel Sud Sudan. (L.M.) (Agenzia Fides 15/5/2012)
English version: http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=31564&lan=eng
Source: www.fides.org
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