Ci sono sempre meno cronisti che riportano i fatti per quello che sono, e sempre più cronisti che riportano i fatti confondendoli in una marea di opinioni personali dispensate senza una conoscenza accurata dei retroscena.
In altri casi ci sono cronisti che si limitano a pubblicare "parola per parola", comunicati stampa che, letti una volta sola, senza essere addentrati nel meccanismo, ci verrebbe da dire: "wow!!! Finalmente un successo clamoroso"!!!, oppure: "ma guarda che risultati fantastici sta avendo la Comunità Europea in Kosovo"!!
Qualche giorno fa, precisamente il 18/06/2011, alcune agenzie hanno riportato un comunicato stampa della Missione EULEX dove si proclamava: "Kosovo: sette condanne per traffico di esseri umani", e qui l'esclamazione... viene automatica...
Il press release (o comunicato stampa), continuava dichiarando che un tribunale misto composto da giudici internazionali e kosovari, avrebbe inflitto 66 anni di carcere (e qui viene fuori la seconda esclamazione... wow!! 66 anni!!!) a 7 imputati.
Leggendo il resto del comunicato stampa si capisce che i sette condannati erano responsabili di un caso che all'epoca fece scalpore. Nel 2009 questi criminali tentarono di far passare clandestinamente in Ungheria un gruppo di kosovari, superando un fiume tra Serbia e Ungheria con una barca. Il ribaltamento dell'imbarcazione durante l'attraversamento costò la vita a ben 15 persone, tra cui 9 bambini.
Bene... ritorniamo un passo indietro nel comunicato stampa, in particolare alla declamata condanna:
tutto il proclama dei 66 anni di pena, diviso per 7 condannati... fa meno di 10 anni a testa.
Una condanna a meno di 10 anni a testa in primo grado di giudizio, per traffico internazionale di esseri umani, non mi sembra esattamente una pena esemplare, soprattutto considerando che questi criminali hanno "sul groppone" anche la morte di 15 delle persone trafficate, tra cui 9 bambini.
E poi consideriamo un aspetto ulteriore: il fatto è avvenuto tra Serbia e Ungheria, quindi le indagini le avrà fatte qualche organo di polizia in Serbia o in Ungheria, sicuramente non EULEX. E poi la condanna dopo due anni dai fatti è scaturita dal processo di primo grado.
In Kosovo l'appello difficilmente conferma le sentenze di primo grado senza ridimensionarne la pena. Sempre in Kosovo la Corte Suprema, difficilmente giudica validi i primi due gradi di giudizio, sentenziando in molti casi che il processo debba essere celebrato da capo, soprattutto perché è ancora molto semplice muovere obbiezioni formali sugli atti di indagine che vengono da altri paesi e sulla loro legalità in Kosovo, dal momento che il Kosovo in materia di indagini, non ha rapporti di cooperazione sanciti ufficialmente, né bilaterali, né multilaterali, tanto meno collettivi, con nessun paese al mondo..
Comunque, tutto questo si vedrà... altrimenti ci accontenteremo di credere che in Kosovo... dei criminali... sono stati condannati a 66 anni.
In conclusione, leggendo una volta, si tenderebbe anche ad esclamare: "Azz...bravi" !!!!!!!
Leggendo un paio di volte invece verrebbe quasi da pensare che la tendenza sia quella di prenderci per il... ...naso.
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