"Qui passo gli anni, abbandonato, oscuro, senz'amor, senza vita; ed aspro a forza tra lo stuol de' malevoli divengo: qui di pietà mi spoglio e di virtudi, e sprezzator degli uomini divengo..." (G. Leopardi)

domenica 26 giugno 2011

Non solo il mondo arabo... altri paesi stanno vivendo la loro "primavera"


Minoranze etniche e religiose che si sentono oppresse dal proprio governo a causa di leggi che non rispettano il loro credo o le loro tradizioni e in molti casi la mancanza di uno spazio vitale fisico dove vivere e prosperare; in tutti i casi dittatori militari al potere da decenni, sembrano le motivazioni di molte delle recenti guerre civili. Dal Nord Africa al Medioriente, per finire adesso in Asia.

La Birmania, adesso ufficialmente Repubblica dell'Unione del Myanmar, è governata da un dittatore militare attuale capo di Stato e di Governo, Thein Sein. Lo Stato è governato da militari a seguito di un colpo di stato messo a segno nel 1998.

La Repubblica si compone di 9 diversi gruppi etnici sparsi sul territorio. 
Con una popolazione di oltre 50 milioni di abitanti ogni etnia conta alcuni milioni di componenti, mentre la maggioranza di etnia birmana raggiunge circa il 70% del totale della popolazione.

Myanmar è uno stato multi-religioso. Circa il 70% della popolazione segua la fede buddista con alcune varianti facenti parte della cultura locale. I credenti di fede cristiana cattolica sono circa il 4%, così come i musulmani sunniti.

Proprio verso queste due minoranze religiose è rivolta la discriminazione posta in essere dal dittatore militare, con le conseguenti sollevazioni della popolazione contro il regime.
Max

--- 
24/06/2011
ASIA/MYANMAR - Guerra, violenze e vendette: le sofferenze dei 10mila profughi cristiani di etnia kachin


Myitkyina (Agenzia Fides) - "I combattimenti infuriano, i militari governativi non esitano a compiere atrocità e vendette sulla popolazione civile; vi sono oltre 10mila profughi civili di etnia kachin, in maggioranza cristiani, che sono in fuga, vittime della violenza": è l'allarme lanciato all'Agenzia Fides da un sacerdote della diocesi di Myitkyina (nel Nord del Myanmar), che chiede l'anonimato per motivi di sicurezza. Il sacerdote racconta, con estrema preoccupazione, la situazione del conflitto civile che da circa due settimane interessa lo stato di Kachin (uno dei 14 fra stati e territori in cui è divisa la nazione), territorio che ricade sotto la giurisdizione della diocesi cattolica di Myitkyina (vedi Fides 16/6/2011). A fronteggiarsi sono l'esercito governativo e i guerriglieri del "Kachin Independent Army": si tratta di un conflitto su cui le notizie sono sempre più rare, dato che il governo "ha provveduto a tagliare le linee elettriche e telefoniche per gran parte del territorio, isolando l'area", nota il sacerdote.
Gli scontri sono iniziati, racconta la fonte di Fides, perché il governo birmano ha stretto un accordo con la Cina per la costruzione di una diga che alimenterà una centrale idroelettrica nel territorio kachin. La centrale fornirà energia alla popolazione cinese e il progetto causerà lo sfollamento e l'inondazione di villaggi e territori dove vive la popolazione kachin, che dunque si è ribellata. I negoziati dei mesi scorsi non hanno avuto buon esito "perché parte dei leader militari non ha alcun rispetto dei diritti delle popolazioni delle minoranze etniche". Anzi, l'episodio è stato considerato un utile "casus belli" per scatenare una violenta repressione contro i kachin.
"Oggi oltre 10mila profughi, quasi tutti cristiani - prosegue il sacerdote - stanno fuggendo dalla guerra e stanno oltrepassando le frontiere con la Cina e con l'India. Centinaia di sfollati interni, intanto, sono accolti nelle chiese e nei templi buddisti. La situazione è drammatica in quanto la popolazione civile, già molto povera, è allo stremo". 
Inoltre, dato che i guerriglieri si nascondono nella foresta, "i soldati dell'esercito birmano, quando incontrano villaggi kachin, non esitano a compiere violenze e atrocità sui civili, per vendetta", spiega la fonte di Fides, commentando la notizia degli stupri sistematici sulle donne kachin. "Per ora non possiamo confermare direttamente questa orribile notizia, ma la riteniamo fondata: in guerra si compiono tali nefandezze e più volte in passato l'esercito ha dimostrato di utilizzare gli strumenti della pulizia etnica contro le minoranze karen, shan, kachin ed altre etnie che vivono in territorio birmano", ricorda.
In tale dolorosa situazione, "la Chiesa locale di Myitkyina sta facendo il possibile per ospitare i profughi, per confortare e incoraggiare la popolazione, esortando i fedeli ad aiutarsi reciprocamente. Inoltre sacerdoti, religiosi e fedeli pregano incessantemente per la pace, affidando a Dio la loro immane sofferenza". (PA) (Agenzia Fides 24/6/2011)


Nessun commento:

Posta un commento