Una volta prorogato l'impegno in Libya da parte della NATO, sembra che gli alleati tentino di chiudere la partita con Gheddafi.
L'ostinazione di voler uccidere il Leader libico senza che la Comunità Internazionale provi ad intraprendere un dialogo diplomatico o cercare un'alternativa suona quasi come una persecuzione, come il rifiuto di voler ascoltare la controparte libica.
E' sempre più evidente che l'attacco alla Libya non è stato architettato per aiutare i "civili oppressi" ma è stato dettato da interessi diversi non negoziabili con Gheddafi, risultando come una anacronistica guerra coloniale assecondata da tutti i paesi occidentali.
Speriamo almeno che i bombardamenti non costino altre vite civile, anche se bombardare senza uccidere nessuno è uno scenario che si realizza solo nei "cartoni animati".
Max
AFRICA/LIBIA - "I bombardamenti sono sempre più aggressivi" dice Mons. Martinelli
Tripoli (Agenzia Fides) - "Questa mattina, intorno alle 11, ero nel bel mezzo di un incontro con una decina di giornalisti quando sono scoppiate 4-5 bombe a distanza ravvicinata" dice all'Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli. "L'albergo, nel centro di Tripoli, dove ci trovavamo, è vicino all'obiettivo del bombardamento. Tutti ci siamo precipitati a vedere cosa era successo. Non conosco i dettagli, ma è probabile che abbiano colpito il complesso di Bab-Al Ziziya (la residenza di Gheddafi), dove sembrano concentrarsi i raid aerei" dice Mons. Martinelli. "Già stamattina alla 5 c'era stato un forte bombardamento. I bombardamenti diventano sempre più aggressivi e intensi".
Il Vicario Apostolico di Tripoli aggiunge che "l'incontro con la stampa internazionale è stato positivo per cercare di capire quali sono le prospettive. Qualcuno non ha nascosto la preoccupazione che qualcosa possa succedere a Tripoli nei prossimi giorni". "Non so cosa potrà accadere, anche se tutto è possibile. La situazione comunque non è calma. Spero solo che qualcosa accada sul fronte diplomatico per bilanciare almeno quello che sta accedendo su quello militare" conclude Mons. Martinelli. (L.M.) (Agenzia Fides 7/6/2011)
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